Punto di Svolta Diagnostico: Il Moscati Sfrutta la Biopsia Fusion per il Carcinoma Prostatico con Massima Precisione

Punto di Svolta Diagnostico: Il Moscati Sfrutta la Biopsia Fusion per il Carcinoma Prostatico con Massima Precisione

Il carcinoma della prostata rappresenta una sfida significativa per la salute maschile, interessando circa un terzo degli uomini sopra i cinquant’anni e raggiungendo l’80% oltre gli ottanta. Questa patologia si colloca come la terza principale causa di mortalità oncologica e vede circa 45.000 nuove diagnosi annuali solo in Italia. Di fronte a queste statistiche, l’importanza di strumenti diagnostici all’avanguardia e di un’equipe medica altamente qualificata diventa cruciale.

In quest’ottica di eccellenza, l’Azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino ha recentemente potenziato le proprie capacità diagnostiche in ambito urologico, introducendo una metodica rivoluzionaria: la Biopsia Fusion. Implementata da gennaio scorso sotto la guida del nuovo direttore dell’Unità operativa di Urologia, il dottor Vittorio Imperatore, questa procedura innovativa sfrutta un sofisticato software. Tale sistema permette di fondere e visualizzare simultaneamente le immagini ad alta risoluzione ottenute dalla Risonanza Magnetica multiparametrica con quelle in tempo reale dell’ecografia. Questo accoppiamento tecnologico consente all’urologo di navigare con estrema precisione, identificando e prelevando campioni di tessuto direttamente dalle aree prostatiche sospette per processi neoplastici, precedentemente delineate dalla RM.

I benefici di questa tecnica avanzata per il paziente sono molteplici e sostanziali. A differenza delle biopsie ecoguidate standard, la Biopsia Fusion è notevolmente meno invasiva, richiedendo un numero significativamente inferiore di prelievi e, di conseguenza, riducendo drasticamente il rischio di complicanze post-procedurali. La sua maggiore accuratezza si traduce in una più elevata probabilità di rilevare neoplasie clinicamente rilevanti, fornendo al contempo una definizione più chiara dell’estensione del tumore. Questo dettaglio essenziale è fondamentale per personalizzare l’approccio terapeutico. La procedura ottimizza la gestione del paziente, consentendo una selezione più accurata dei casi che necessitano di intervento chirurgico, in quanto clinicamente rilevanti, e distinguendoli da quelli meno aggressivi, per i quali è più appropriata una strategia di sorveglianza attiva.