Una crisi senza fine, un baratro che si allarga sempre di più. In provincia di Avellino, il settore edile è in profondo rosso. Lo denuncia un report della Casse edile che non lascia spazio a nessun tipo di interprestazione. Dal 2008 ad oggi, i lavoratori di questo particolare settore, sono quasi dimezzati. Dai diecimila addetti che si contavano all’inizio della crisi, si è passati a poco meno di seimila. Questo vuol dire che più di quattro mila persone hanno perso il loro posto di lavoro. Ma non va meglio certo alle imprese. Dal 2008 ad oggi sono scomparse, hanno cessato la loro attività ben 403 imprese. Ed, infine, come è logico, la massa salariale si è, praticamente, dimezzata. Bisognerebbe ricordare che dal dopo terremoto in poi, il settore edile è stato fondamentale per l’economia della provincia di Avellino. Le aziende si sono specializzate nelle costruzioni e sono state chiamate anche fuori provincia e fuori regione. Oltre agli operai, diverse figure professionali sono state create e si sono specializzate nel corso di questi anni.. Questa spinta propulsiva, però, sembra essersi esaurita. Neanche i fondi per l’accelerazione della spesa, almeno sino a questo momento, hanno fronteggiato la forte crisi di questo settore. E, proprio su questi fondi, si soffermano le analisi e le critiche dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali. C’è bisogno di una svolta, in quanto è necessario che le aziende facciano rete, per impedire che gli appalti più importanti possano essere aggiudicati da imprese che vengono da fuori. .