Violenza di Genere: Oltre il Fatto di Cronaca, una Questione Strutturale e Culturale

Violenza di Genere: Oltre il Fatto di Cronaca, una Questione Strutturale e Culturale

Una tragedia brutale come l’omicidio di Ilenia Lombardo ci getta in un abisso di orrore e ci spinge a una profonda riflessione collettiva. Ci interroghiamo, come società e come individui, sul nostro ruolo e sulla nostra capacità di prevenzione di fronte a tali orrori. La frustrazione monta quando ci rendiamo conto che, nonostante gli sforzi in termini di formazione e informazione di genere, questa violenza inaudita persiste. È imperativo riconoscere che non si tratta di episodi isolati, ma di una violenza intrinsecamente strutturale. Non possiamo pretendere di cogliere ogni sfumatura o prevedere ogni azione umana; a fatica gestiamo la complessità del quotidiano. Tuttavia, dobbiamo accettare che le relazioni interpersonali, sebbene intricate, costituiscono un veicolo essenziale per la conoscenza di sé. Non con spirito giudicante, ma con l’intento di sviluppare una maggiore consapevolezza dei nostri stessi comportamenti, anche quelli più difficili da affrontare.

L’accettazione della diversità nelle relazioni – indipendentemente da età, etnia, credo religioso, genere o ceto sociale – rimane una sfida complessa. Eppure, un punto cruciale emerge con chiarezza, per quanto difficile da accettare: chi commette atti di violenza, sia esso uomo o donna, opera una scelta deliberata. Decide di superare una propria frustrazione personale attraverso l’annientamento dell’altra persona.

La violenza di genere si manifesta in molteplici forme, e la sua narrazione mediatica, in particolare, è spesso distorta. Quando un evento di cronaca viene riportato, si percepisce l’influenza di preconcetti nell’uso del linguaggio, con omissioni lessicali e una rappresentazione della donna che rischia di generare una “tripla vittimizzazione”: quella subita nell’atto stesso, quella nella narrazione distorta e quella sociale che ne consegue.

È una tendenza ricorrente e problematica presentare la violenza di genere come un evento privato e isolato, focalizzandosi spesso sulla vittima anziché sull’aggressore. È invece essenziale sottolineare che la violenza contro le donne è una questione che coinvolge l’intera collettività. I femminicidi, purtroppo sempre più diffusi, sono la manifestazione più estrema di un sistema patriarcale che ha radicato, di generazione in generazione, modelli di comportamento considerati “naturali” e immutabili, sia per gli uomini che per le donne. Questi stereotipi di genere hanno creato una profonda scissione tra il concetto di femminilità e quello di virilità, instaurando gerarchie di potere e dinamiche di sfruttamento che sono il terreno fertile per ogni forma di abuso.

Nonostante l’esistenza di un quadro legislativo e di sanzioni per tali reati, ciò che manca drasticamente è un’educazione capillare che combatta il sessismo sin dalle sue radici, a partire dai primissimi anni di vita. Ci confrontiamo con una cultura millenaria, profondamente radicata nella nostra società, che influenza indistintamente uomini e donne.