ANAC Frena il Progetto Edilizio per Piazza Risorgimento e Terminal Bus di Benevento: La Denuncia di Altrabenevento si Rileva Cruciale

ANAC Frena il Progetto Edilizio per Piazza Risorgimento e Terminal Bus di Benevento: La Denuncia di Altrabenevento si Rileva Cruciale

A seguito di una denuncia presentata dall’associazione Altrabenevento, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha esortato il Comune di Benevento a riesaminare, con un atto di autotutela, la procedura di gara concernente la realizzazione di un complesso edilizio che include un parcheggio sotterraneo nell’area dell’attuale terminal bus in Piazza Risorgimento.

Il progetto preliminare, proposto dalla Lumode di Gricignano di Aversa e avallato dall’amministrazione Mastella nell’agosto 2016, con successive modifiche nel 2020, era stato incluso dalla Giunta Comunale nel piano di “riqualificazione delle periferie”. Esso stimava un costo complessivo di circa 9,5 milioni di euro, di cui circa 7 milioni (pari al 75% del totale) avrebbero dovuto essere coperti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. In base a questa configurazione, con un contributo privato di soli 2,5 milioni di euro (il restante 25%), il soggetto aggiudicatario della gara – o Lumode stessa, in qualità di promotore del project financing – avrebbe assunto la gestione di alloggi, servizi e parcheggi per un periodo di 29 anni.

Altrabenevento aveva sollevato obiezioni rilevanti, evidenziando come il Consiglio Comunale non avesse mai verificato l’effettivo interesse pubblico dell’iniziativa. Inoltre, l’associazione aveva sottolineato che la proposta, così come approvata dalla Giunta, contravveniva all’articolo 180, comma 6, del D.Lgs 50 del 2016, il quale stabilisce che anche nei project financing la quota di finanziamento a carico del privato non può essere inferiore al 51%.

Nella sua relazione inviata all’ANAC, l’Ufficio Tecnico del Comune aveva precisato che Lumode non aveva ancora fornito la revisione del piano economico-finanziario a seguito delle modifiche del 2020. Aveva altresì sostenuto che il contributo pubblico, includendo le spese di gestione previste nel preliminare del 2016, ammontasse a solo il 3,98% del costo complessivo.

L’ANAC, pur archiviando temporaneamente l’esposto di Altrabenevento in attesa della proposta rimodulata da parte di Lumode, ha espresso forti perplessità. L’Autorità ha infatti evidenziato che “la ricostruzione fornita dal RUP (Responsabile Unico del Procedimento) in merito al rapporto tra finanziamento pubblico e privato non può essere condivisa.” Ha inoltre specificato che “i calcoli condotti dal RUP – e non dal promotore – si fondano su un piano economico-finanziario non più attuale e, a prima vista, non risultano del tutto coerenti con le indicazioni regolatorie dell’Autorità.”

L’Autorità Anticorruzione ha inoltre chiarito che l’affermazione secondo cui le procedure di gara e la relativa documentazione fossero già state approvate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri è “priva di fondamento”. Ha precisato che tale ente si era limitato a valutare l’ammissibilità del progetto al finanziamento, senza però esprimersi sulle modalità specifiche di affidamento dei lavori di realizzazione.

In conclusione, l’ANAC ha rammentato che la futura proposta di project financing, una volta adeguatamente riformulata in conformità con il Codice degli Appalti, dovrà necessariamente essere sottoposta alla valutazione dell’interesse pubblico da parte del Consiglio Comunale.