Memoria e Futuro: Libera Online per Lavoro Dignitoso e Giustizia nel Sannio

Memoria e Futuro: Libera Online per Lavoro Dignitoso e Giustizia nel Sannio

Un recente dibattito virtuale, promosso dal Presidio Libera “Delcogliano-Iermano” delle Valli Caudina e Telesina, ha acceso la discussione su temi cruciali come il lavoro, la giustizia sociale e la formazione professionale. L’incontro, trasmesso sulla pagina Facebook del Coordinamento provinciale di Libera e moderato da Maria Giovanna Ocone, ha anche reso omaggio alla memoria di figure esemplari quali Raffaele Delcogliano, Aldo Iermano e Tiziano Della Ratta. Tra le problematiche urgenti esplorate, spiccano la disoccupazione giovanile e il fenomeno dell’emigrazione dalle aree interne del Sud Italia.

Concetta Ricciardi, animatrice di comunità del Progetto Policoro diocesano, ha dedicato un momento significativo al ricordo di Raffaele Delcogliano, assessore regionale al Lavoro, e del suo amico Aldo Iermano. Entrambi furono tragicamente uccisi a Napoli 39 anni fa, vittime di un accordo tra le Brigate Rosse e la Nuova Camorra Organizzata di Cutolo. Ricciardi ha ripercorso la loro vita, le scelte coraggiose, la testimonianza e il sacrificio, sottolineando l’eredità di impegno che ci hanno lasciato.

Affrontando la questione della formazione al lavoro, campo nel quale Delcogliano si era fortemente adoperato come assessore, Martino, coordinatore provinciale di Libera Benevento, ha posto un’interrogazione provocatoria: “A distanza di 39 anni dall’assassinio di Delcogliano e Iermano, quale impegno concreto ha dimostrato la politica su questo fronte?”. A tale quesito ha risposto Simone Razzano, anch’egli animatore di comunità del Progetto Policoro dell’Arcidiocesi di Benevento, presentando dati eloquenti. Razzano ha evidenziato come, specialmente nel precario contesto lavorativo del Sannio, sia imperativo concepire la formazione non come un punto di arrivo, magari dettato da una singola linea politica, ma come un costante punto di partenza e rilancio.

Ettore Rossi, direttore della Pastorale Sociale e del Lavoro di Benevento, pur ricordando l’intenso lavoro formativo e di connessione in corso tra gli attori sociali del territorio per il Forum delle Aree Interne (iniziativa promossa dai vescovi della Metropolia di Benevento), ha enfatizzato il concetto di “credibilità”. Rossi ha ribadito l’esigenza etico-morale di un’azione coerente con le parole pronunciate e i proclami spesso effimeri, citando l’esempio e la testimonianza di Raffaele Delcogliano come massima espressione di questa concretezza.

Questa concretezza è indispensabile per sanare una ferita che affligge il territorio da tempo, come evidenziato anche da Luciano Valle, segretario provinciale CGIL Benevento. Valle ha descritto una provincia già duramente provata dalla crisi del 2008, ulteriormente colpita dalla pandemia, con la perdita di “quasi 10mila posti di lavoro e circa 1.500 giovani che ogni anno abbandonano il Sannio – non per libera scelta, ma per costrizione, a causa della carenza di opportunità”. È dunque urgente riprendere a progettare per Benevento e le sue aree interne, riscoprire e valorizzare il potenziale esistente e creare nuove opportunità per le giovani generazioni. Valle ha anche sollevato il preoccupante dato demografico di una provincia “anziana”, invitando a immaginare il suo futuro tra trent’anni.

Marco Natale, referente del Presidio territoriale, ha sottolineato l’importanza della commemorazione del 27 aprile come trampolino di lancio per un nuovo inizio. Ha richiamato alla consapevolezza che è fondamentale “difendere strenuamente la democrazia, la libertà e il lavoro, cominciando a debellare l’emigrazione giovanile dalle nostre aree interne e offrendo ai giovani l’opportunità di guidare lo sviluppo in questi luoghi. Dobbiamo fare spazio a nuove idee, affinché possano offrire un contributo essenziale al rilancio del Sannio, guardando lontano nel futuro”.

A testimonianza di questo impegno concreto, Simone Razzano ha illustrato la nascita della cooperativa sociale Logos, insediata a San Giorgio del Sannio, che fornirà servizi ludico-educativi, laboratori per anziani e attività per adulti. Analogamente, Fabio Della Ratta, direttore della Pastorale Sociale e del Lavoro di Cerreto, ha menzionato il progetto “Pandemica”, che l’anno precedente aveva coinvolto 27 artisti e artigiani. Con encomiabile entusiasmo, essi avevano donato le loro opere per un’asta il cui ricavato è stato destinato a sostenere le numerose “povertà invisibili” della diocesi.

Questi gesti rappresentano un segnale tangibile di presenza e volontà di incidere sul territorio, sia offrendo servizi essenziali che fornendo una testimonianza di speranza per i giovani che scelgono coraggiosamente di costruire occasioni di lavoro dignitoso, rimanendo nel Sannio. La memoria non è un fatto statico; è un fiore da coltivare ogni giorno, una concretezza da custodire per infondere bellezza e speranza nei nostri luoghi e in chi li abita.