Acqua Contaminata a Benevento: Altrabenevento Denuncia Inazione sui Pozzi a Rischio

Acqua Contaminata a Benevento: Altrabenevento Denuncia Inazione sui Pozzi a Rischio

L’associazione Altrabenevento ha recentemente inviato una comunicazione formale via PEC ai vertici di Gesesa – nella persona del presidente Domenico Russo – e dell’amministrazione comunale di Benevento, rappresentata dal sindaco Clemente Mastella e dall’assessore all’Ambiente Gerardo Giorgione. La missiva, inoltrata per informazione anche al Procuratore della Repubblica Aldo Policastro e al Prefetto Carlo Torlontano, esige l’immediata cessazione dell’attività dei pozzi situati a Pezzapiana.

In un comunicato stampa diffuso il 29 marzo, Gesesa ha confermato il rilevamento di tetracloroetilene nel pozzo di Campo Mazzoni, con una concentrazione allarmante di 47,4 microgrammi per litro. Tale misurazione rappresenta un livello eccezionalmente elevato, superando di ben 40 volte la soglia di contaminazione stabilita a 1,1 microgrammi/litro e quasi quintuplicando il limite di potabilità fissato a 10 microgrammi/litro. Tuttavia, l’ente gestore non ha fornito chiarimenti circa il periodo in cui l’acqua non potabile potrebbe essere stata erogata ai residenti dei rioni Ferrovia, Libertà e Centro storico. Sebbene il comunicato del 29 marzo di Gesesa affermi che il pozzo sia stato disattivato a fine febbraio, i dati ufficiali sulla qualità dell’acqua, consultabili sul sito dell’azienda, rivelano un campionamento effettuato il 4 marzo presso la Fontana di piazza San Modesto. Quest’ultima è rifornita da una miscela di acque provenienti da Biferno, Pezzapiana e Campo Mazzoni, suggerendo con forza che il pozzo di Campo Mazzoni fosse ancora operativo a marzo.

La mattina del 30 marzo, in risposta ai dati forniti da Gesesa, il Presidente della Provincia ha emanato un’ordinanza che proibiva l’estrazione e l’uso delle acque di falda (sia da pozzi pubblici che privati) nelle aree di Campo Mazzone e Pezzapiana. Questa disposizione includeva specificamente i pozzi del Comune di Benevento in via Mura la Caccia (Pezzapiana), che attingono dalla medesima falda acquifera contaminata da tetracloroetilene di Campo Mazzoni, e che sono impiegati da Gesesa per l’approvvigionamento idrico della parte bassa della città. Sorprendentemente, nel pomeriggio di ieri, tali impianti risultavano ancora in piena attività. Successivamente, nella stessa serata, a seguito di ulteriori analisi comunicate da Gesesa, il Presidente della Provincia ha rettificato l’ordinanza, restringendo il divieto di utilizzo al solo pozzo di Campo Mazzoni.

Altrabenevento si interroga sulla presunta “comparsa e scomparsa” del tetracloroetilene nella falda, ponendo in dubbio la plausibilità di tale fluttuazione. Si sottolinea come questa sostanza inquinante, notoriamente poco solubile in acqua, sia stata rilevata in modo persistente e a livelli superiori alla soglia di contaminazione nella falda della zona bassa della città per un periodo di almeno 15 anni. In virtù di questa costante minaccia e richiamando il fondamentale principio di precauzione, l’associazione ha reiterato, sin dal novembre 2018, la richiesta di chiudere i pozzi di Campo Mazzoni e Pezzapiana. La risposta di Gesesa e del Comune di Benevento si è tuttavia limitata a rassicurare che, nonostante la contaminazione, l’acqua fosse ancora considerata potabile. Oggi, con i valori di tetracloroetilene nella falda che hanno ampiamente superato persino il limite di potabilità, permangono invece tergiversazioni e ambiguità riguardo alla presunta intermittenza dell’inquinante, chiaramente finalizzate a giustificare il mantenimento in funzione dei pozzi di Pezzapiana.

Già nel novembre 2018, Altrabenevento aveva proposto al sindaco di intraprendere un’iniziativa nei confronti della Regione Campania per estendere la fornitura dell’acqua di alta qualità del Biferno – finora riservata esclusivamente alla parte alta della città – anche ai rioni Ferrovia, Libertà e Centro storico. La replica del primo cittadino, tuttavia, fu l’annuncio di un’azione legale.

L’associazione reitera con forza la medesima richiesta: si proceda alla chiusura anche dei pozzi di Pezzapiana, poiché la contaminazione da tetracloroetilene rilevata a Campo Mazzoni rappresenta un rischio concreto di diffusione all’intera falda. Si esige inoltre che l’acqua del Biferno sia impiegata efficacemente per rifornire l’intera cittadinanza. Altrabenevento denuncia come il sindaco Mastella e l’assessore Giorgione si preoccupino della sicurezza pubblica per gli alberi di Viale Atlantici, ma al contempo minimizzino i gravi rischi derivanti dalla distribuzione di acqua contaminata ai residenti della parte bassa della città. L’associazione conclude dichiarando che non verranno più tollerate né la fornitura idrica dai pozzi di Pezzapiana, né reticenze o comunicazioni ingannevoli.