Lezioni di Giustizia: Sergio Pezza Condivide la Sua Visione della Magistratura Penale.
L’Università Giustino Fortunato ha ospitato con successo il sesto appuntamento del suo apprezzato ciclo di seminari online, “Che professione sei?”. Questo incontro, intitolato “Il Giudice Penale”, è stato specificamente concepito per studenti laureandi e neolaureati, ma ha richiamato anche l’attenzione di professionisti del settore, offrendo una prospettiva concreta sulle diverse applicazioni lavorative e sui percorsi di carriera possibili. L’evento digitale è stato introdotto dalla Prof.ssa Katia La Regina, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza.
Al centro del dibattito vi è stato il Cons. Dott. Sergio Pezza, Presidente della Sezione Penale del Tribunale di Benevento, il cui intervento si è rivelato profondamente personale e penetrante. Rispondendo alle domande poste dal Prof. Avv. Domenico Russo, Docente di Temi giuridici per notariato, avvocatura e magistratura presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Unifortunato, il Dott. Pezza ha esplorato una serie di argomenti cruciali. Con parole cariche di significato, ha più volte evidenziato l’innegabile dimensione umana che caratterizza la professione del magistrato. Al contempo, ha sollevato una preoccupazione: il volume massiccio di lavoro, in particolare nei ruoli monocratici, può compromettere la piena e attenta valutazione del profilo personalistico di ogni caso giudiziario. Ciò è dovuto ai tempi ristretti imposti dalla gestione quotidiana di un’enorme quantità di fascicoli e procedimenti, che costringe a comprimere l’oralità e l’immediatezza tipiche del processo penale.
Nel suo dialogo con il Prof. Russo, il Presidente Pezza ha inoltre rimarcato che l’autonomia e l’indipendenza del giudice trascendono la mera sfera professionale. Esse costituiscono, infatti, salvaguardie irrinunciabili, stabilite nell’interesse primario del cittadino e della sua ricerca di giustizia. L’illustre relatore ha poi sottolineato l’importanza vitale di una strenua difesa dei diritti e delle libertà individuali, valorizzando in questo contesto anche la funzione dell’avvocato e il ruolo essenziale che questi è chiamato a svolgere nell’ambito giuridico e giudiziario. A tale scopo, è auspicabile promuovere un approccio basato sulla comprensione umana e, non meno importante, sull’autocritica, sia personale che professionale, nei confronti di tutti gli attori processuali, incluso l’imputato.
È per queste ragioni che risulta imprescindibile per il giudice penale affrontare ogni vicenda giudiziaria con la massima imparzialità, libero da ogni forma di condizionamento. Questo vale anche nel rapporto con il Pubblico Ministero, pur appartenente alla stessa funzione giudiziaria, soprattutto quando, in base al proprio convincimento, il giudice si trova a dover emettere una sentenza di condanna.
