Sei comuni, Airola, Montesarchio, Cervinara, San Martino Valle Caudina , Pannarano e Roccabascerana, ossia, la metà dei componenti della Unione dei comuni della Città Caudina, spendono una cifra superiore ai 250mila euro l’anno. Ma il problema non è certo risolto, in quanto, per strada i randagi sono sempre tanti. Le cifre si evincono da uno studio che l’ingegnere Roberto Formato ha effettuato per combattere il randagismo nel territorio della Città Caudina. La maggior parte di questa cifra viene impiegata per il ricovero degli animali nei canili. Formato mette in luce, come non sia conveniente creare un canile intercomunale. Il randagismo si può contrastare effettuando azioni mirate, ben precise e serie, coinvolgendo tutti gli attori del territorio, innanzitutto i comuni,il servizio veterinario delle Asl e le associazioni di volontariato. Slegate queste azioni, sono solo estemporanee. Sempre l’ingegnere nel suo studio, scrive a chiare lettere che il primo deterrente è il controllo del territorio. Non si deve permettere l’abbandono dei cani, piccoli o grandi. E qui cominciano le dolenti note, perchè, purtroppo, il territorio della Valle Caudina, sembra essere sempre di più terra di nessuno. Poi si dovrebbe partire con campagne serie di sterilizzazione e di adozione. Infine, si dovrebbe creare un rifugio intercomunale dove ricoverare i cani pericolosi, che purtroppo sono sempre di più, e quelli malati.