L’Autorità Garante della Privacy censura le smart card regionali: il M5S di Saiello vede confermate le sue precedenti riserve.
Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Gennaro Saiello, ricorda come, diverse settimane addietro, l’M5S avesse interpellato la giunta nel corso di una seduta del Consiglio regionale. L’oggetto dell’interrogazione era la potenziale integrazione delle smart card emesse a livello regionale con il sistema di certificazione già delineato da Roma e Bruxelles. Fin dai primi istanti, quei “pass” erano apparsi come una replica superflua delle tessere standardizzate a livello europeo, un raddoppio che ha comportato una spesa considerevole: tre milioni e mezzo di euro destinati all’acquisto di tre milioni di dispositivi.
Le incertezze precedentemente manifestate dal M5S trovano oggi piena validazione nell’ultimo pronunciamento dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali. Il Garante, oltre a ribadire l’importanza cruciale della salvaguardia dei dati sensibili legati alla salute dei residenti campani, ha opportunamente evidenziato come iniziative di tale portata debbano essere concertate e definite su scala nazionale, evitando che singole Regioni procedano in autonomia e con eccessiva celerità.
È quanto afferma il consigliere Saiello, che prosegue: “Ci troviamo ora, purtroppo, a confrontarci con l’amara prospettiva di uno spreco di denaro pubblico. Di fronte a un simile, consistente investimento – osserva Saiello – è nostro dovere primario scovare strategie efficaci affinché questi supporti, sia quelli già realizzati che quelli in corso di fabbricazione, non vengano vanificati. Al contrario, dovrebbero essere pienamente integrati con le certificazioni valide a livello nazionale, non solo per rafforzare la sicurezza e la protezione individuale, ma anche per snellire la mobilità, specialmente in vista della prossima stagione turistica.”
