Mobilità intelligente: l’Università di Napoli crea un modello AI per ottimizzare traffico e sosta
Parcheggio - pexels - retesei
Negli ultimi anni il traffico e la mancanza di parcheggi sono diventati una vera e propria piaga per chi vive nelle grandi città: ci pensa l’Università.
Ogni giorno migliaia di persone perdono tempo prezioso in coda o girando alla ricerca di un posto auto, con conseguenze non solo sullo stress, ma anche sull’ambiente. A Napoli, però, arriva una buona notizia: l’Università degli Studi di Napoli Federico II ha avviato uno studio innovativo che punta a usare l’intelligenza artificiale per migliorare la mobilità urbana e gestire in modo più intelligente il traffico e i parcheggi.
L’idea alla base del progetto è affascinante: creare un “gemello digitale” della città, cioè una copia virtuale in grado di simulare e prevedere ciò che accade nelle strade reali. Questo modello digitale raccoglie dati da diverse fonti — come sensori ambientali, parcometri, telecamere, dati meteo e persino segnalazioni di infrazioni stradali — e li elabora attraverso algoritmi di intelligenza artificiale. In questo modo è possibile capire come si muovono i veicoli, dove si creano ingorghi e quali zone rischiano di congestionarsi, ma anche prevedere dove e quando sarà più difficile trovare parcheggio.
Il progetto non si limita alla semplice osservazione: l’obiettivo è aiutare le amministrazioni comunali a prendere decisioni più informate. Ad esempio, prima di costruire un nuovo parcheggio o modificare il senso di marcia di una strada, è possibile testare la decisione nel modello digitale per vedere quali effetti avrebbe sul traffico reale. Un modo intelligente per evitare errori costosi e migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Non bisogna dimenticare che una buona parte del traffico urbano è causata proprio da chi cerca un posto auto. Ridurre questo problema significa meno auto in circolazione, meno emissioni e più fluidità. In questo senso, la tecnologia e l’intelligenza artificiale possono davvero fare la differenza. Grazie alla capacità di analizzare grandi quantità di dati e di imparare dai comportamenti degli utenti, i sistemi intelligenti possono suggerire percorsi alternativi, ottimizzare i tempi semaforici e persino indicare in tempo reale i parcheggi liberi più vicini.
Si parla di Smart City
Lo studio della Federico II si inserisce pienamente nel concetto di “Smart City”, la città del futuro che usa i dati e la tecnologia per diventare più efficiente, sostenibile e vivibile.
Napoli, con la sua complessità urbanistica e il suo traffico spesso caotico, rappresenta un banco di prova perfetto per questo tipo di innovazione. Se il progetto darà i risultati sperati, potrà diventare un modello per tante altre città italiane ed europee.

Non mancano le sfide per l’Università
Naturalmente non mancano le sfide: bisogna garantire la qualità dei dati, tutelare la privacy dei cittadini e favorire la collaborazione tra enti pubblici e privati. Ma i ricercatori sono fiduciosi: con una buona pianificazione e un uso etico della tecnologia, la mobilità urbana può davvero cambiare volto.
In definitiva, questo studio dell’Università di Napoli Federico II è una finestra sul futuro. Un futuro in cui le città saranno in grado di “pensare” e di adattarsi, offrendo a chi le vive un ambiente più ordinato, sostenibile e, perché no, anche un po’ più sereno.
