Montefredane: Il Rinnovamento Amministrativo e la Chiamata all’Unità
Montefredane si trova di fronte a un nuovo appuntamento elettorale, con la scadenza amministrativa che apre la strada al rinnovo delle cariche. Alcuni amici e colleghi impegnati in ambito politico hanno ventilato l’opportunità di una mia candidatura alla guida del comune, un’ipotesi che ho accolto con l’intenzione di valutare seriamente tale possibilità. Sono trascorsi oltre vent’anni dal mio ultimo coinvolgimento diretto nella gestione amministrativa, e negli ultimi tre cicli elettorali ho costantemente offerto il mio supporto alla lista e alla giunta guidata dal Sindaco uscente, Valentino Tropeano, in linea con il mio percorso e la mia identità politica. Questa coalizione, vittoriosa nelle ultime due tornate elettorali, ha sempre potuto contare sul mio apporto in termini di idee e sostegno politico per l’attuazione del programma.
È però fondamentale riconoscere che gli scontri verificatisi a livello elettorale hanno profondamente inciso sulla polarizzazione dell’elettorato, generando divisioni che hanno inevitabilmente ostacolato la vita della nostra comunità. Da militante attivo di una formazione di centrosinistra e convinto sostenitore di quella giunta, ho avvertito fin dal risultato del giugno 2016 l’urgenza di riconsiderare le dinamiche politiche interne. Il mio desiderio era individuare percorsi comuni per affrontare i problemi in modo costruttivo e il più possibile condiviso. La ricerca ostinata del conflitto non porta a soluzioni durature, e Montefredane non fa eccezione. Il benessere collettivo non può fiorire solo attraverso l’enfasi sulle distinzioni. Auspicavo un clima politico più sereno, capace di emarginare gli elementi più belligeranti e di garantire che il consenso non venisse mai strumentalizzato come mezzo di scambio o negoziazione clientelare con le élite locali.
La pandemia di Covid-19 ha segnato profondamente le nostre comunità, alterando stili di vita, rapporti sociali, modelli educativi e il panorama lavorativo. È innegabile che il divario tra i ceti più agiati e quelli socialmente ed economicamente svantaggiati si sia ampliato. Questo rende ancora più pressante e imprescindibile la ricerca di un modello politico e amministrativo maggiormente inclusivo, che a Montefredane favorisca in particolare il superamento delle annose divisioni tra famiglie e gruppi legati a tradizioni politiche diverse.
Accettando la proposta di amici e compagni, che ringrazio per avermi offerto questa riflessione sulla mia candidatura a Sindaco, non ho avuto esitazioni nell’immaginare un progetto fondato su un dialogo imparziale, che ponga al centro la dignità umana. Il punto di partenza rimane l’esperienza amministrativa che ho sostenuto e condiviso attivamente nell’ultimo decennio. L’aspirazione è quella di edificare, dopo questi due cicli amministrativi proficui e in un periodo che possiamo ancora definire emergenziale, un nuovo polo politico locale, più ampio, che promuova la partecipazione di un numero maggiore di cittadini e incoraggi un graduale rinnovamento della classe dirigente, anche attraverso il coinvolgimento di più giovani.
Ritengo fermamente che, in una fase critica come quella attuale, il tempo delle supremazie ideologiche sia giunto al termine. Queste persistono solo nella mente di alcuni e rischiano di danneggiare ulteriormente la coesione sociale, un valore così caro al nostro stimato Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Oggi più che mai, non mi riconosco in un sistema che accentua le divisioni tra le diverse tradizioni politiche della nostra piccola comunità. Montefredane ne uscirebbe compromessa, senza alcun vantaggio. È imperativo abbandonare pregiudizi e preconcetti. Possiamo e dobbiamo sentirci tutti tutelati in un progetto politico inclusivo che miri ad ampliare e, soprattutto, a stimolare la partecipazione dei cittadini alla vita democratica e amministrativa del paese. Dobbiamo prendere atto che la crisi del Covid-19 e il suo post hanno lasciato dietro di sé numerose cicatrici sociali, rendendo indispensabile il contributo e la collaborazione di tutti. L’obiettivo è modernizzare ulteriormente Montefredane, garantendo al contempo una maggiore coesione sociale.
Vorrei concludere questa mia breve riflessione con una citazione di don Tonino Bello su Etica e Politica, che esprime il concetto di una politica come attività nobile, il cui fine è il riconoscimento della dignità della persona umana, nella sua dimensione individuale e comunitaria, e che deve essere mossa da esigenze di giustizia sociale, libertà e pace. È su questi pilastri che chiederò l’appoggio dei cittadini e delle forze politiche, e non potrò sostenere soluzioni improntate alla ricerca della distinzione e della conflittualità.
