Montesarchio, maxi sequestro: beni per 700mila euro congelati a quattro società.
Nella giornata odierna, a seguito di ulteriori approfondimenti investigativi condotti sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Benevento, gli agenti della Questura e i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Benevento hanno dato esecuzione a un nuovo decreto di sequestro preventivo. Il provvedimento, richiesto dalla Procura e convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, ha interessato beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo superiore ai 700.000 euro, appartenenti a quattro aziende con sedi e unità operative tra Roma, Prato e Benevento. Le imprese sono attive nei settori della consulenza informatica e tecnologica, del noleggio veicoli e della produzione di arredi.
L’inchiesta vede attualmente coinvolte quattro persone: Nicola Panella, 57 anni, di Montesarchio; Michele Luciano, 66 anni, originario di Bonea ma residente a Prato; Gerardo Sgambato, 27 anni, di San Marco dei Cavoti; e Giovanna Vinciguerra, 30 anni, di Pesco Sannita. Questa misura di confisca odierna si inserisce nel quadro di una più vasta e intricata indagine, avviata dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Benevento e dalla Squadra Mobile della Questura di Benevento. Già nel luglio 2020, la stessa attività investigativa aveva condotto all’arresto di un residente di Montesarchio, cittadino beneventano, e al sequestro preventivo di sette diverse società (con relativi asset, beni strumentali, mobili e immobili). I reati contestati a quell’epoca includevano associazione per delinquere (art. 416 c.p.), trasferimento fraudolento di valori (art. 512 bis c.p.), truffa aggravata per ottenere finanziamenti pubblici, dichiarazione fraudolenta con altri mezzi (art. 3 D.Lgs. 74/00) e compensazione indebita (art. 10 quater D.Lgs. 74/00).
Durante la medesima fase del 2020, era stato eseguito anche un sequestro preventivo mirato alla confisca per equivalente, relativo a due distinti episodi di truffa ai danni dello Stato per l’ottenimento di contributi pubblici. In quell’occasione, altre 17 persone erano state denunciate a piede libero, accusate a vario titolo degli stessi reati: associazione per delinquere (416 c.p.), trasferimento fraudolento di beni (512 bis), truffa aggravata per ottenere erogazioni pubbliche, dichiarazione fraudolenta (art. 3 D.Lgs. 74/00) e indebita compensazione (art. 10 quater D.Lgs. 74/00).
Gli ultimi sviluppi dell’inchiesta, che hanno portato al provvedimento ablativo odierno, hanno permesso di documentare come i quattro indagati abbiano commesso una serie di illeciti tributari. Questi reati sarebbero stati perpetrati gestendo di fatto quattro diverse società, sebbene formalmente intestate a prestanome o soggetti terzi a loro riconducibili. Tali condotte fraudolente si sono concretizzate mediante intricate operazioni societarie e finanziarie, con il presunto contributo di due professionisti della provincia di Avellino. Le investigazioni hanno rivelato che molte delle società coinvolte erano di fatto inattive, servendo principalmente a scopi evasivi o per simulare l’assunzione di personale.
L’azione odierna sottolinea l’impegno costante e la sinergia tra la Procura della Repubblica di Benevento, la Questura e il Comando Provinciale della Guardia di Finanza nel contrastare la criminalità economico-finanziaria. L’obiettivo primario è smascherare le condotte volte a occultare patrimoni illeciti, colpendo così le manifestazioni più subdole di infiltrazione nell’economia e di accumulo di ricchezza da parte delle varie organizzazioni criminali attive sul territorio.
