La Scia di Sangue Non Si Ferma: Incidenti Mortali sul Lavoro in Italia, Una Piaga Silenziosa
La serie di decessi sul posto di lavoro continua a mietere vittime. Solo di recente, a Busto Arsizio, un operaio di 49 anni ha perso la vita, schiacciato da un’imponente fresa industriale. Questo tragico evento si aggiunge alla dolorosa memoria di Luana D’Orazio, la ventiduenne la cui esistenza è stata brutalmente interrotta, risucchiata da un macchinario in un’azienda tessile.
Cifre allarmanti rivelano che, nel solo primo trimestre del 2021 (dal 1° gennaio al 31 marzo), l’Italia ha pianto una media di due decessi sul lavoro ogni giorno, segnando un incremento preoccupante dell’11,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi dati, nel loro complesso, sono ben più che allarmanti. Eppure, le notizie di tali infortuni mortali scivolano via troppo spesso nell’indifferenza generale, configurando una vera e propria strage che si consuma nel silenzio.
Di fronte a questa realtà inaccettabile, è imperativo che il Ministro del Lavoro rivolga una maggiore e più incisiva attenzione a questa piaga sociale che affligge profondamente la nostra nazione. È assolutamente urgente intensificare i controlli, rendendoli più rigorosi e sistematici, sia nei cantieri edili che negli stabilimenti produttivi, con l’obiettivo primario di arginare questa sequela di tragedie. Sottolineare che la prevenzione e la sicurezza rivestano un’importanza cardinale appare quasi superfluo, eppure la loro negligenza continua a costare vite.
È impossibile non immaginare il dolore lancinante che attanaglia i familiari delle vittime, e le devastanti ripercussioni che tali perdite innescano nel tessuto familiare e sociale. È profondamente ingiusto e inammissibile che un numero così elevato di individui sia costretto a sacrificare la propria esistenza in circostanze così tragiche. Dobbiamo sempre rammentare che la vita è un bene sacro e inestimabile, il dono più prezioso. La saggezza dell’antico aforisma di Ippocrate, pronunciato 2.500 anni fa, risuona oggi più che mai con urgenza: “Prevenire è meglio che curare”. Una massima che, nel contesto attuale, impone un’azione immediata e concreta.
