Convalidati gli Arresti per il Parricidio di Avellino: La Coppia di Fidanzati Resta in Carcere
La giustizia ha ratificato i fermi di Giovanni Limata, 23 anni, e Elena Gioia, 18 anni, entrambi implicati nell’uccisione del 53enne Aldo Gioia, genitore della giovane. Si ipotizza che il movente sia stata l’ostilità della vittima alla loro relazione sentimentale.
Attualmente, i due giovani sono detenuti presso la casa circondariale di Avellino. La seduta di convalida, tenutasi stamane di fronte al Giudice per le Indagini Preliminari (GIP), li ha visti entrambi avvalersi del diritto di non rispondere. Questa scelta è avvenuta nonostante Limata, arrestato poche ore dopo l’evento nella sua abitazione a Cervinara, avesse precedentemente ammesso l’omicidio, attribuendone la piena pianificazione alla fidanzata.
L’esame autoptico sulla salma del 53enne è previsto per oggi all’ospedale di Avellino. La difesa di Elena Gioia è ora curata dall’avvocato Giovanni Cerino, sebbene per l’udienza odierna fosse assistita da Umberto Ferrajuolo, suo zio materno. Giovanni Limata è invece rappresentato dall’avvocato Mario Villani. Va notato che, in una fase iniziale, gli incarichi legali erano stati affidati rispettivamente a Innocenzo Massaro e Mario Picca, ma entrambi i professionisti hanno poi declinato il mandato.
La decisione di mantenere il silenzio di fronte al GIP di Avellino, Paolo Cassano, è stata definita “strategica”, giustificata dalla necessità di permettere ai nuovi legali, nominati solo questa mattina, di consultare e studiare approfonditamente la documentazione in possesso della Procura. Durante la mattinata, al Tribunale, erano presenti Liana, madre della ragazza, e i fratelli di Aldo Gioia, mentre nessun familiare di Limata ha partecipato.
Le indagini sono dirette dal sostituto procuratore Vincenzo Russo. Entrambi i fidanzati sono imputati di omicidio volontario, ulteriormente aggravato dalla premeditazione. Per Elena Gioia, si aggiunge l’aggravante del vincolo di parentela diretto con la vittima. Al termine dell’udienza, i due indagati sono stati ricondotti alla casa circondariale di Avellino dal personale della Polizia Penitenziaria. Si attende ora l’emanazione dell’ordinanza di custodia cautelare per entrambi, che il GIP potrebbe firmare nel corso del pomeriggio.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, lo scorso venerdì Limata si sarebbe introdotto nell’abitazione della fidanzata, la quale si era allontanata con un pretesto. Qui avrebbe assalito il 53enne con sette coltellate, utilizzando un’arma da caccia. Il progetto criminoso, come Limata avrebbe poi rivelato agli agenti della Squadra Mobile, era stato ideato dalla fidanzata e prevedeva lo sterminio dell’intero nucleo familiare, includendo l’uccisione della moglie della vittima e dell’altra figlia. Tuttavia, le grida di Aldo Gioia lo avrebbero indotto a una fuga precipitosa. In un primo momento, Elena Gioia aveva fornito una versione dei fatti che parlava di un’irruzione di malviventi.
