Un ragazzo di 19 anni, Antonio Zampella, è stato fermato dai carabinieri della compagnia di Caserta per l’omicidio di Marco Mongillo, 20 anni, ritrovato ieri cadavere con un colpo di pistola alla testa in un’abitazione del Rione Santa Rosalia del capoluogo. Il giovane, arrestato in flagranza ha confessato ai militari la tragica verità, ovvero di aver fatto fuoco durante una sorta di gioco, in cui aveva puntato per spavalderia l’arma in testa alla vittima, facendo poi partire il colpo mortale. Nella notte la svolta sull’omicidio di Marco Mongillo e la confessione del giovane Antonio Zampella che avrebbe usato l’arma puntata alla testa dell’amico come in una sorta di roulette russa. Verso le 15 di ieri il cadavere del giovane è stato trovato dai carabinieri in un’abitazione di Caserta: fin dai primi rilievi è emerso che il giovane era stato ucciso con un colpo di arma da fuoco al capo. I militari hanno sentito le persone che erano in casa con il 20enne nell’appartamento al Rione Santa Rosalia e hanno ritrovato nei pressi della rampa di scivolo dei garage della palazzina anche la pistola con il colpo in canna. Fin da subito all’esterno dell’abitazione si sono radunati i parenti della vittima. Tutti l’hanno descritto come un bravo ragazzo.