Traffico di Carburante Illecito Sventato: L’Operazione “Giallo Oro” Porta a Due Arresti e 33 Denunce
Gli investigatori della Guardia di Finanza di Treviso, sotto la direzione della Procura della Repubblica locale, hanno portato a termine un’ampia indagine, ribattezzata “Giallo Oro”, focalizzata sulla repressione del commercio illecito transfrontaliero di prodotti petroliferi. Tali carburanti, provenienti da impianti di raffinazione dell’Europa orientale, erano destinati al consumo nel territorio italiano, ma con l’intento di evadere le imposte e venduti come gasolio per autotrazione di qualità scadente.
Nel corso delle operazioni, che si sono susseguite negli ultimi mesi sulle principali vie di comunicazione che collegano il confine orientale con il resto del territorio nazionale, le fiamme gialle trevigiane hanno deferito all’Autorità Giudiziaria 35 individui. Tra questi, 31 erano di nazionalità estera e 4 italiani, residenti nelle province di Mantova, Napoli e Catania. Due persone sono state arrestate in flagranza di reato. Le accuse formulate nei loro confronti comprendono il contrabbando di carburante e l’irregolarità nella circolazione di veicoli specificamente adibiti al trasporto di prodotti petroliferi soggetti ad accisa.
Il sequestro ha riguardato beni per un valore complessivo di 1,7 milioni di euro, compresi otto autocarri, quindici rimorchi, un impianto di distribuzione abusivo e 345.000 litri di olio minerale. Le successive fasi investigative hanno permesso di quantificare il consumo fraudolento di gasolio nel Paese in 1.800.000 litri e un’evasione delle accise pari a un milione di euro.
Il carburante, veicolato tramite cisterne e autoarticolati che sovente non rispettavano i requisiti minimi di sicurezza per il trasporto di materiali pericolosi, era originario di raffinerie situate in Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria e Austria. Se i controlli della Guardia di Finanza non fossero stati efficaci, il prodotto sarebbe stato distribuito, senza il pagamento delle dovute accise, in numerose province italiane, tra cui Milano, Roma, Latina, Frosinone, Foggia, Napoli, Ancona, Mantova, Caserta e Catania, per essere stoccato in magazzini illegali e, in seguito, miscelato prima di essere commercializzato al dettaglio.
Per eludere i controlli stradali, il combustibile veniva falsamente indicato sui documenti di trasporto come solvente o liquido anticorrosivo. Tuttavia, le analisi chimiche hanno rivelato una composizione al 70% di gasolio e la restante parte di olio vegetale, una miscela comunque capace di alimentare i motori diesel. A corredo del carico, venivano presentati documenti con destinazioni finali fittizie, quali Grecia, Malta e Spagna.
Con l’autorizzazione della Procura della Repubblica di Treviso, il carburante confiscato è stato destinato ai Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco di Treviso, Belluno e Verona. L’azione, finalizzata alla salvaguardia degli operatori economici corretti e della collettività, si inserisce nel più ampio quadro dei controlli economici e finanziari condotti dalla Guardia di Finanza sul territorio provinciale e regionale. Un’attenzione particolare è rivolta ai transiti di veicoli provenienti dalla cosiddetta “rotta balcanica”, un’area notoriamente interessata da flussi di traffico illecito diretti verso l’intero Paese.
