Pensioni, svolta drastica per il 2026: chi si licenzia potrà andare via 8 anni prima | Devi farei conti adesso

Pensioni, svolta drastica per il 2026: chi si licenzia potrà andare via 8 anni prima | Devi farei conti adesso

novita_pensioni_-_retesei.it

Nel caos totale della riforma previdenziale spunta un’ipotesi destinata a dividere il Paese: Opzione Donna potrebbe non solo essere salvata, ma allargata anche a chi lascia il lavoro per scelta. E lo scenario cambia radicalmente.

Il dibattito sulle pensioni 2026 è diventato un terreno instabile, fatto di ipotesi che nascono e scompaiono, speranze che si accendono e crollano nel giro di poche ore. Quota 103 verso l’abolizione, Opzione Donna data per spacciata, poi improvvisamente rimessa in corsa. Nel mezzo, un Governo che promette di scongiurare il ritorno pieno alla Legge Fornero ma che, almeno per ora, non riesce a rassicurare nessuno. Proprio mentre il quadro sembrava già abbastanza confuso, ecco arrivare l’ultima proposta che rischia di cambiare drasticamente le regole del gioco.

Sul tavolo della maggioranza è comparsa un’idea che fino a ieri sembrava impossibile: consentire l’accesso anticipato alla pensione non solo alle donne licenziate, come già previsto, ma anche a chi si è licenziata per giusta causa. Una scelta che, se approvata, aprirebbe a un anticipo pensionistico mai visto, fino a otto anni rispetto ai requisiti ordinari stabiliti dalla Fornero.

Opzione Donna non sparisce più: ora vuole includere anche chi si licenzia

Fino a pochissimo tempo fa, il destino di Opzione Donna sembrava segnato. Dopo ventuno anni di esistenza, tutto lasciava intendere che il 2025 sarebbe stato il suo ultimo respiro. E invece, dagli scranni di Fratelli d’Italia, è arrivata una proposta completamente diversa: non solo prorogare la misura, ma addirittura espanderla. Questo significa che potrebbero accedervi anche donne che, pur non essendo state licenziate, hanno lasciato il lavoro per giusta causa, un dettaglio che cambia radicalmente l’impatto della misura.

Ad oggi Opzione Donna è riservata a caregiver, lavoratrici con invalidità pari almeno al 74%, disoccupate e dipendenti di aziende in crisi. Condizioni molto stringenti, introdotte nel 2023, che avevano ridotto drasticamente la platea delle beneficiarie. Estendere il beneficio a chi si licenzia per giusta causa significherebbe invece aprire un varco importante, soprattutto per chi si trova in condizioni professionali difficili, ma senza essere formalmente disoccupata.

novita_pensioni_–_retesei.it_

Anticipo fino a 8 anni: ecco come cambierebbe la pensione per migliaia di donne

Se la proposta venisse confermata, lo scenario diventerebbe sorprendente. Una donna con almeno due figli potrebbe accedere alla pensione già a 59 anni, invece che a 67 come prevede la Legge Fornero. Un anticipo di otto anni che, fino a oggi, sembrava impossibile da ottenere senza avere carriere contributive lunghissime o condizioni di estrema fragilità.

Naturalmente la misura continua a prevedere il requisito dei 35 anni di contributi e comporta l’accettazione del ricalcolo contributivo dell’assegno, che spesso comporta una riduzione anche significativa. Ma per molte donne, di fronte a condizioni lavorative insostenibili o intollerabili, questa possibilità potrebbe rappresentare una via d’uscita concreta e immediata. Le prossime settimane saranno decisive per capire se l’ipotesi resterà solo un’idea oppure diventerà uno dei pilastri della riforma previdenziale 2026.