Santa Maria Capua Vetere: Provvedimenti cautelari per guardie carcerarie accusate di violenze sui detenuti

Santa Maria Capua Vetere: Provvedimenti cautelari per guardie carcerarie accusate di violenze sui detenuti

Un significativo avanzamento ha caratterizzato l’indagine avviata nell’aprile 2020 riguardo presunte violenze perpetrate all’interno dell’istituto penitenziario di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Sin dalle prime ore del 28 giugno, è in corso un’operazione condotta dalla polizia giudiziaria che mira all’applicazione di misure cautelari a carico di membri della Polizia Penitenziaria. Tali disposizioni sono state emanate dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in risposta a una richiesta formulata dalla Procura della Repubblica locale.

L’episodio al centro dell’inchiesta si colloca al 6 aprile dell’anno precedente, data in cui esplose una sommossa all’interno del penitenziario, scatenata dalla scoperta di focolai di COVID-19. Circa 150 reclusi, allarmati dalla potenziale propagazione del virus, erano riusciti a impadronirsi delle chiavi di sei sezioni della struttura, occupandole e obbligando il personale di polizia a ritirarsi. La situazione si normalizzò solo in tarda notte, dopo che la direzione carceraria ebbe garantito l’esecuzione di test diagnostici per accertare la presenza del contagio.

Nei giorni immediatamente successivi, le segnalazioni di violenze emerse da parte dei garanti dei detenuti diedero il via all’indagine della Procura. Nel registro degli indagati sono stati inclusi 44 agenti, con accuse che comprendono anche il reato di tortura. L’ipotesi investigativa suggerisce che, una volta placata la rivolta e ripristinata la calma, siano stati messi in atto brutali pestaggi a scopo “punitivo”, interpretati come rappresaglia nei confronti dei carcerati coinvolti nella protesta.