Perifano replica a Mastella: Sull’impianto energetico, è ora di verità, non di sterili polemiche e vili insinuazioni!
Leggo con attenzione la recente dichiarazione del Sindaco Mastella in merito alla questione dell’impianto Luminosa. Sembra evidente che, sulla scia delle voci riguardanti un mio potenziale coinvolgimento diretto nelle prossime elezioni amministrative, il Sindaco abbia ritenuto opportuno, coadiuvato da alcuni suoi fedeli e noti “consiglieri”, architettare un’insidiosa narrazione per seminare confusione nell’opinione pubblica. A tal fine, ha deliberatamente tirato in ballo una delibera risalente al lontano 2002, quando mio padre, Mario Perifano, ormai defunto da diversi anni, era membro del comitato direttivo del Consorzio ASI, chiamato all’epoca a esprimere un parere sul controverso progetto. Ha agito sapendo bene che mio padre non può fornire spiegazioni né rendere conto del suo operato, eppure non si è risparmiato questa viltà, presumendo, a quanto pare, di poterne trarre un tornaconto elettorale.
Tuttavia, se i defunti sono impossibilitati a difendersi, i vivi hanno il dovere morale di assumersi le proprie responsabilità. Iniziamo dalle mie. Ho presieduto il Consorzio ASI dal 2012 al 2017. Ricordo distintamente il giorno del mio insediamento: fui accolto da un gruppo di manifestanti che protestavano animatamente contro la costruzione della centrale Luminosa. Da quel momento, in piena intesa con l’allora Sindaco di Benevento, Fausto Pepe, e con il Presidente della Provincia, Aniello Cimitile, ho dedicato ogni sforzo per scongiurare la realizzazione di tale progetto. Non sarà difficile per il Sindaco Mastella consultare presso il Consorzio ASI la documentazione che attesta le numerose iniziative intraprese per contrastare l’intervento. La più significativa? La consultazione indetta tra tutte le aziende insediate a Ponte Valentino per formalizzare il rifiuto all’acquisizione dell’energia prodotta dalla centrale, poiché l’accettazione di tale fornitura costituiva una delle condizioni per la fattibilità dell’impianto. Ebbene, la lotta congiunta di Istituzioni e movimenti civici è riuscita per anni ad allontanare la minaccia di un nuovo gigante ecologicamente dannoso nell’area ASI. Questo è un dato di fatto certo e verificabile: finché ho guidato l’ASI, il progetto Luminosa non ha compiuto alcun passo avanti.
Ma, come si suol dire, l’autocelebrazione può essere controproducente, ed è dunque giusto passare ora alle responsabilità del Sindaco Mastella. Lo stesso Sindaco che non ha mai smentito di essere stato il principale sostenitore del progetto di un biodigestore da 120.000 tonnellate annue di rifiuti nell’area industriale di Ponte Valentino.
Come mai l’impianto Luminosa è improvvisamente riemerso? Cosa è accaduto nel frattempo, affinché un progetto dato per definitivamente archiviato sia stato repentinamente riattivato? Per trovare una risposta, è sufficiente esaminare il Decreto del Direttore Generale dello Sviluppo Economico n. 55/02/2020 del 31 luglio 2020. Con tale Decreto, alla Luminosa Energia srl viene concessa la proroga del termine per l’inizio dei lavori, motivata dal fatto che i ricorsi giurisdizionali pendenti contro l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto sono stati infine definiti “con decreti di perenzione”.
Per chi non è addetto ai lavori, la “perenzione” si dichiara quando un ricorrente decide di interrompere la procedura legale avviata.
E chi è stato questo ricorrente? Il Decreto n. 219/2019, emesso dal Consiglio di Stato in data 22 febbraio 2019, dichiara perento il ricorso giurisdizionale proposto nel 2013 dal Comune di Benevento.
In conclusione: nel 2013, un Sindaco di Benevento scelse di agire in giudizio per contrastare il progetto Luminosa; nel 2019, invece, un Sindaco di Benevento abbandonò quella stessa azione legale, spianando così la via al ritorno della centrale. Chi fosse il Sindaco di Benevento nell’anno di grazia 2019 è una circostanza facilmente accertabile. Caro Mastella, le chiacchiere stanno a zero. E le subdole manovre pure.
