La Voce di ‘Noi Campani’ sul RdC: Un Modello di Dignità e un Duro Interrogativo ai 5 Stelle
Il movimento “Noi Campani” riafferma la propria storica opposizione a una concezione del Reddito di Cittadinanza meramente assistenzialistica, un sostegno che, nella sua forma attuale, si limita a un contributo economico spesso insufficiente, senza generare un impatto significativo sulla reale autonomia di individui e nuclei familiari. La nostra visione, radicata nella tradizione cristiana ispirata a figure come San Tommaso Moro, mira a un Reddito di Cittadinanza che non si fermi all’erogazione di fondi, ma che restituisca dignità ai beneficiari, integrandoli attivamente nei meccanismi di solidarietà e partecipazione civica all’interno delle loro comunità.
Fino a oggi, i beneficiari del RdC sono stati spesso percepiti con scetticismo e diffidenza, visti come fruitori di un compenso automatico, privo di contropartite in termini di servizi per la collettività o di concrete opportunità lavorative per il futuro. La nostra iniziativa ha inteso offrire un’opportunità tangibile, conferendo un ruolo e una dignità a chi percepisce il reddito, senza pretese di delineare scenari lavorativi completi che non ci competono. Spettava e spetta ai Governi, in cui i 5 Stelle hanno giocato e continuano a giocare un ruolo preminente, elaborare politiche di lavoro serie, un diritto costituzionalmente garantito a ogni cittadino italiano.
La complessità e l’inefficienza del sistema sono palesi: a fronte dei 159 percettori di reddito attivamente impiegati a Benevento, si registrano numeri ben inferiori in comuni amministrati dai 5 Stelle, come Roma con soli 36 impiegati e Torino con zero. Questo divario evidenzia una grave mancanza di fluidità nel meccanismo. A Benevento, “Noi Campani” ha dimostrato lungimiranza e pragmatismo, collaborando fattivamente con il Centro per l’Impiego per creare un modello di attivazione dei percettori di RdC, un’esperienza che si configura come un’eccellenza a livello nazionale.
Invece di intervenire con critiche pretestuose e irrazionali contro il sindaco Mastella ad ogni sua iniziativa – persino quando si tratta di convergenze su determinate impostazioni – i 5 Stelle dovrebbero piuttosto chiarire: è ancora in vigore l’articolo 6 del loro statuto, quello che vieta l’iscrizione ad associazioni massoniche e il sostegno a candidati legati alla massoneria? Le dichiarazioni passate di Grillo e Di Maio, insieme all’espulsione di un loro parlamentare per affiliazione massonica, attestano chiaramente la validità e l’applicazione di tale norma interna in tempi non lontani.
Noi, sia ben chiaro, non abbiamo alcuna pregiudiziale nei confronti della massoneria o dei suoi membri. La nostra domanda è rivolta alla loro coerenza etica: il loro statuto conserva ancora valore, o l’acrimonia politica verso il sindaco Mastella li spinge a sostenere, sia politicamente che moralmente, posizioni indifendibili e in aperta contraddizione con il loro stesso articolo 6? Pertanto, chiederemo pubblicamente, a livello sia locale che nazionale, al Presidente Conte e all’Onorevole Di Maio, se i rappresentanti dei 5 Stelle a Benevento godano di un’esenzione dal rispetto di tale fondamentale clausola statutaria.
Lo dichiarano, in una nota, la segreteria cittadina e provinciale di Noi Campani.
