Resto al Sud: Partenza Fulminea, Migliaia di Progetti per il Mezzogiorno in 48 Ore

Resto al Sud: Partenza Fulminea, Migliaia di Progetti per il Mezzogiorno in 48 Ore

L’iniziativa “Resto al Sud” sta registrando un’esplosione di interesse. Invitalia ha comunicato che, nei soli primi due giorni dal lancio, sono state acquisite oltre tremila candidature, molte delle quali già complete di piani operativi dettagliati. La previsione attuale è di raggiungere le trentamila richieste totali.

Questo dato rappresenta un segnale estremamente positivo, considerando che si tratta di giovani residenti nel Mezzogiorno, con un’età compresa tra i 18 e i 36 anni. Trentamila giovani si mobilitano per avviare la propria attività, accedendo a una dotazione finanziaria complessiva di 1 miliardo e 250 milioni di euro, con l’obiettivo primario di contrastare l’esodo che sta progressivamente impoverendo il Sud.

Nei prossimi giorni, Invitalia renderà noti i 15 organismi ai quali i partecipanti potranno rivolgersi gratuitamente per ricevere consulenza essenziale sugli studi di fattibilità dei progetti. Saranno inoltre indicati gli istituti di credito che formalizzeranno le pratiche di accesso al finanziamento. Ricordiamo che i finanziamenti variano da un massimo di 50.000 euro per un singolo proponente a 200.000 euro per iniziative congiunte tra più persone. Il 35% dell’importo è concesso a fondo non rimborsabile, mentre il restante va restituito in otto anni, senza applicazione di interessi.

Naturalmente, si potrebbe obiettare che la nascita di queste nuove imprese non rappresenta la soluzione definitiva per arginare l’abbandono della propria terra da parte dei giovani. Non tutti, infatti, possiedono le condizioni idonee per lanciare un’attività imprenditoriale. Tuttavia, diversamente dal passato, questa iniziativa offre un’opportunità significativa a molti giovani qualificati, spesso privati di qualsiasi accesso al credito, con la conseguenza che le loro idee brillanti finiscono per essere realizzate altrove anziché nel Mezzogiorno.

Inoltre, la creazione di numerose aziende dovrebbe attivare un circolo virtuoso, con un impatto positivo sulla generazione di nuovi posti di lavoro. Sembrano esserci, in sintesi, tutti i presupposti per invertire una dinamica deleteria che, nell’ultimo decennio, ha visto numerosi centri meridionali svuotarsi, rischiando ora un serio degrado demografico. Si prevede, dunque, un indotto benefico sotto ogni aspetto. E, almeno per il momento, sembra che, a differenza di quanto accaduto in passato, non ci siano spazi per frodi, raggiri e manovre speculative, sebbene sia essenziale mantenere alta la vigilanza.

“Resto al Sud” si configura come un’opportunità tangibile per osservare il Mezzogiorno con gli occhi di chi lo ama profondamente e desidera vederlo prosperare.