La Controversia dei Funerali di Filomena Savoia: Diritti Calpestati e la Denuncia dei Fratelli Di Matola
La tarda mattinata del 23 giugno 2024 ha segnato la scomparsa di Filomena Savoia, venuta a mancare presso l’ospedale civile di Benevento. La defunta era la madre di Gianluca e Salvatore Di Matola. Contemporaneamente, la Questura di Avellino ha imposto un divieto categorico sullo svolgimento di funerali in forma solenne, prescrivendo una cerimonia strettamente privata e con orario anticipato. Questa direttiva, emessa dal Questore di Avellino, solleva gravi interrogativi e appare in aperta contravvenzione con i principi fondamentali di tutela dei diritti umani.
I fratelli Di Matola, attualmente detenuti presso l’istituto penitenziario di Santa Maria Capua Vetere, contestano fermamente la motivazione di tale provvedimento. Essi affermano di non aver commesso alcun illecito tale da giustificare un trattamento assimilabile a quello riservato a membri di ‘associazioni mafiose’ o, peggio ancora, la qualifica di ‘individui socialmente pericolosi’. In questo contesto, è stato loro negato il diritto di rendere l’estremo omaggio alla madre defunta, una negazione resa ancora più critica dalla tempistica della comunicazione della Questura, giunta con avviso tardivo e perentorio.
È fondamentale sottolineare che la signora Savoia stessa non ha mai avuto pendenze legali o commesso alcun reato. Pertanto, l’impedimento del rito religioso in chiesa, imposto dalla Questura, è percepito come un atto di palese disumanità. Anche qualora sussistesse il benché minimo timore di potenziali rappresaglie legate all’omicidio per cui Gianluca Di Matola è coinvolto, l’onere della Questura sarebbe stato quello di assicurare lo svolgimento della cerimonia in condizioni di massima sicurezza per tutti i partecipanti, piuttosto che proibirla.
I fratelli Di Matola hanno dichiarato la loro ferma intenzione di opporsi con ogni mezzo legale a questa ‘decisione’, riservandosi la possibilità di adire la Corte Europea dei Diritti Umani, organo della Commissione UE, per sottoporre all’attenzione internazionale la gravità dell’accaduto. Il presente comunicato è redatto e firmato da Christian Cambareri.
