Il Pd nazionale tenta di risolvere la grana del congresso provinciale di Avellino. Per mercoledì due di maggio, a Roma sono stati convocati i due candidati alla segreteria Giuseppe Di Guglielmo e Michelangelo Ciarcia. A quanto sembra si cercherà un’estrema mediazione, tenendo sullo sfondo la questione, di non secondaria importanza, delle elezioni comunali di Avellino. Così, la riunione dell’assemblea congressuale, fissata per oggi, è slittata a sabato cinque di maggio. Al momento, non è dato sapere che tipo di mediazione verrà cercata e soprattutto se verrà accettata. Il rischio, però, è che il pd possa presentarsi frantumato alle elezioni e perdere il comune di Avellino. La guerra tra bande che ha caratterizzato gli ultimi due anni e mezzo in via Tagliamento, si sta per proporre intatta anche per l’appuntamento del 10 di giugno. Del resto non si è fatto nulla per evitarla. La fase del tesseramento resta oscura, quello che è avvenuto nelle assemblee di circolo anche. Con una situazione del genere, era chiaro che chiunque avesse vinto, avrebbe dovuto fare poi i conti con i ricorsi degli sconfitti. Ed, infatti, la commissione regionale di garanzia ha accolto il ricorso di Michelangelo Ciarcia di annullare il congresso. Ma, la parola definitiva spetta alla commissione nazionale. Da qui la convocazione a Roma per dopodomani. L’esito dell’incontro è fondamentale, dalle sue risultanze si capirà quello che avverrà da qui a dodici giorni. Il rischio è che gli elettori del pd possano non capire quello che sta avvenendo in via Tagliamento si fa sempre più alto. Senza contare che è molto concreto anche un altro rischio, ossia, che al Nazareno venga preso un accordo che poi potrebbe essere sconfessato ad Avellino.