Valle Caudina: L’Esigenza Immediata di Zone Carenti per i Medici, l’Appello di Pino Rosato all’ASL

Valle Caudina: L’Esigenza Immediata di Zone Carenti per i Medici, l’Appello di Pino Rosato all’ASL

La Valle Caudina irpina si trova ad affrontare una grave emergenza sanitaria riguardante la carenza di medici di base. Di fronte a questa situazione critica, Pino Rosato, già direttore generale dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino e presidente dell’ordine dei medici provinciali fino a poco tempo fa, ha espresso con forza la sua posizione. Egli sollecita le istituzioni locali – la Provincia, l’assemblea dei sindaci e i singoli comuni – a esercitare pressione sulla dirigenza dell’ASL per trovare una soluzione. Rosato ritiene inaccettabile che non sia ancora stata istituita almeno una “zona carente” in un territorio così bisognoso.

L’inizio dell’anno non ha portato alcun sollievo, e i disagi per i pazienti, in particolare quelli residenti a Cervinara e Rotondi, persistono inalterati. Il fulcro del problema risiede nell’impossibilità di sostituire i medici che sono andati o stanno per andare in pensione, a causa della mancata istituzione di una “zona carente”. Questa situazione ha una triste conseguenza: i cittadini sono costretti a scegliere un professionista che non ha un ambulatorio nel proprio comune.

A titolo esemplificativo, gli assistiti di Cervinara o Rotondi si vedono costretti a rivolgersi a medici con studi a San Martino Valle Caudina o Roccabascerana. Questo rappresenta un disagio significativo, specialmente per la popolazione anziana. Molti di loro non dispongono di un mezzo proprio e necessitano dell’aiuto di familiari o conoscenti per recarsi alle normali visite, per ritirare le ricette necessarie alle terapie farmacologiche quotidiane, o per effettuare gli esami clinici indispensabili.

Nel frattempo, il Consiglio Provinciale, seguito dall’assemblea dei sindaci, aveva già approvato un piano redatto proprio dal Dottor Rosato. Questo piano si pone in netta contrapposizione a quello aziendale proposto dalla manager Morgante, affrontando in maniera complessiva sia la questione ospedaliera che quella cruciale delle zone carenti. Nonostante il “braccio di ferro” tra la manager, i sindaci e la Provincia, che hanno unanimemente bocciato il suo piano definito “draconiano” per i tagli previsti, la situazione rimane complessa. La legge stabilisce che l’assemblea dei sindaci ha solo funzioni consultive, il che significa che la manager può, di fatto, proseguire la sua azione anche in assenza di un accordo, ignorando la richiesta di correttivi. L’unico organo in grado di intervenire e bloccare tale operato sarebbe il livello regionale, nella figura del commissario alla sanità, data l’attuale assenza dell’assessore.

Al di là delle dinamiche politiche, la sensazione diffusa è che la questione rimarrà in stallo fino alle prossime elezioni. Ciò potrebbe significare che eventuali tagli agli ospedali, se confermati, potrebbero concretizzarsi solo ad aprile. Tuttavia, la vicenda della “zona carente” per i comuni irpini della Valle Caudina è già un’emergenza conclamata e richiede un intervento immediato. Potrebbe essere risolta con estrema rapidità attraverso la pubblicazione di un bando sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania (Burc). Sebbene il diritto alla salute sia ancora un principio sancito dalla Costituzione, la realtà evidenzia sempre più una disparità, creando di fatto cittadini di serie A e di serie B nell’accesso ai servizi essenziali.