Care concittadine, cari concittadini,
non la farò lunga, prenderò subito il toro per le corna anzi — meglio ancora — il Gatto e la Volpe per le orecchie. Nello scorso comizio ho iniziato a spiegare perché sia poco credibile il risanamento di bilancio sbandierato dai nostri amministratori uscenti, per chi sa leggere le cifre non più credibile dell’Albero degli Zecchini. La nostra Volpe ha risposto buttandola in caciara, come si dice a Roma, dunque mi concederò il lusso di essere più preciso.
La lista avversaria ci accusa di criticare a sproposito, ma è l’ennesima bufala. L’estrattore d’aria nel bagno dei bambini è una realtà, non un’invenzione, e i fatti stanno lì a dimostrarlo, basta fare un giretto dentro la scuola per ammirare il manufatto. Il semaforo del santuario costato 50.000 euro è un’altra realtà, sulla quale non vi siete mai degnati di rispondere.
Avevo parlato di 103.000 euro di bollette del gas non pagate. Mi corre l’obbligo di correggermi, cara Volpe: in realtà sono 120.000, cui vanno aggiunti mora e interessi, per un totale che in tal modo supera i 150.000 euro. Questi danari sono stati caricati sul bilancio 2022 e 2023, e diciamocelo, senza mezzi termini: che bello far pagare i propri debiti agli altri! Ma non finisce qui. L’anno scorso avete acceso un mutuo per la bellezza di 250.000 euro da restituire in 30 anni, con 50.000 euro di interessi: il tutto per pagare fatture inevase a Irpiniambiente riferite al 2018 e 2019. Perché NON AVETE PAGATO LE FATTURE? Dite che i debiti risalgono all’amministrazione precedente la vostra ma questo non è vero, i bilanci lo dimostrano, a quei tempi le bollette si pagavano regolarmente. A quanto ammonta il debito che abbiamo ancora con Irpiniambiente? L’ufficio tecnico, con lettera protocollo n. 5441 del 24 settembre 2019 (oltre DUE ANNI FA) vi ha chiesto di restituire i 25 mila euro di oneri concessori non utilizzati agli aventi diritto. Perché non l’avete fatto? Perché non avete restituito alle utenze domestiche e a quelle non domestiche per gli anni 2020 e 2021 i 100.000 euro che il Governo ci ha riconosciuto? Pensavate forse di pagare — con questi soldi che sono dei cittadini! — i debiti di cui sopra?
Cara Volpe, bisogna riconoscere che maneggi il bilancio del nostro Comune come un giocoliere, anche se a favore di chi non si capisce, e anche se tu continui a raccontare favolette in pubblico. Io non sarò un commercialista, ma i conti li so leggere come ogni persona che ha una responsabilità della casa e della famiglia, e certamente ho a cuore il bene dei miei concittadini molto più di te. Siamo in periodo post-pandemia, le famiglie sono stremate, certi giochetti devono finire, una volta per tutte.
Per quanto mi riguarda, sappiate che difenderò sempre i vostri interessi. Stasera, però, voglio fare di più. Non voglio soltanto farvi promesse, voglio prendere un impegno per risolvere un problema che turba i sonni di molti di voi. Nelle nostre case esistono piccole migliorie che rendono più comoda la vita quotidiana, ma per le quali bisogna pagare oneri concessori; qualcuno di voi ha debiti di altro genere col Comune, e di questi tempi sono problemi che possono rivelarsi un peso non da poco. La legge di bilancio del 2020 si è fatta carico del problema, e ha stabilito una congrua dilazione per questi problemi, fino alla distribuzione delle rate su 72 mesi — cioè sei anni — in qualche caso perfino prorogabili. Molti comuni hanno recepito la possibilità, e hanno messo a disposizione dei loro cittadini questo utilissimo strumento. Il nostro mago della contabilità l’ha invece ignorata. Evidentemente il Gatto e la Volpe erano in altre faccende affaccendati, l’interesse delle famiglie rotondesi non occupa di certo il primo posto nei loro pensieri. Fate la prova, andate sul sito del nostro Comune, poi andate sui siti di altre amministrazioni comunali, e guardate la differenza. Qui però intervengo io, mettendoci la faccia, prendendo un impegno formale con tutti voi. Il mio primo atto da sindaco sarà di far recepire nei regolamenti comunali di Rotondi questa legge del Governo che l’attuale amministrazione non ha mai preso in considerazione. Le famiglie rotondesi hanno diritto ad ottenere finalmente il sollievo di cui godono altre famiglie italiane. Vi prometto, cari concittadini, che presto sarà anche vostro. Quello che altri hanno ritenuto di tralasciare — assieme con tutto il resto — sarà nostra cura disporre in vostro favore, per la tranquillità vostra e dei vostri cari.
Il mio avversario candidato sindaco nel suo ultimo comizio mi ha accusato — con la consueta signorilità — di «dirigere una banda». Gli faccio credito che intendesse una banda musicale. Ma debbo smentirlo comunque, io una banda musicale non l’ho mai diretta. Ho invece coordinato centinaia di musicisti e migliaia di allievi, e con me il Conservatorio di Benevento — l’ha riconosciuto il Ministero — è diventato il nono Conservatorio d’Italia per dimensioni: e la città che lo ospita non è la nona più grande città d’Italia, segno evidente che conosco bene come far prosperare anche in situazioni non ottimali le istituzioni che si affidano a me.
È finito per Rotondi, insomma, il tempo delle amministrazioni assenti e lontane, per non dir peggio: noi saremo presenti e cominceremo ad esserlo fin dal primo giorno di lavoro. Forti di questa promessa, potete cominciare a dormire sonni tranquilli. Do appuntamento a tutti voi qui in questa piazza il prossimo 5 ottobre: sarà un grande momento di gioia per tutta Rotondi, e l’inizio di una amministrazione che non governa CONTRO i cittadini, ma che dei cittadini si preoccupa costantemente e tende sempre loro la mano.