Un’Estate in Classe: Un’Iniziativa Ben Intenzionata ma Votata al Fallimento?

Un’Estate in Classe: Un’Iniziativa Ben Intenzionata ma Votata al Fallimento?

Antonino Ballarino, presidente del Sindacato Nazionale Orizzonte Docenti, solleva profonde perplessità riguardo all’annunciata iniziativa governativa e ministeriale per un’estate di attività didattiche volontarie. Con un investimento di 510 milioni di euro, l’obiettivo dichiarato dal Ministro Bianchi è di recuperare le lacune accumulate dagli studenti durante la didattica a distanza e i periodi di chiusura imposti dall’emergenza sanitaria, rinforzando l’apprendimento e restituendo loro quella dimensione sociale e ricreativa venuta meno nell’ultimo anno. Tuttavia, Ballarino sostiene con fermezza la necessità di interventi alternativi e più mirati.

Basandosi sulla sua vasta esperienza nel mondo scolastico e sindacale, il presidente esprime un netto dissenso, prevedendo che questa “didattica volontaria estiva” difficilmente raggiungerà il successo sperato. La sua analisi si articola su diversi fronti critici. Primo fra tutti, la motivazione degli studenti: dopo mesi di restrizioni e DAD, è realistico aspettarsi che giovani e adulti desiderino godersi l’estate, la prima vera occasione di svago dopo i lunghi lockdown? Ballarino si chiede come si possa credere che gli studenti, con il caldo e il bel tempo, preferiscano lezioni all’aperto piuttosto che il mare, le vacanze o il divertimento. Un tale scenario è già improbabile nel Nord Italia, con un clima più temperato, figuriamoci al Sud e nelle isole, dove le temperature estive superano spesso i 40 gradi.

Un altro aspetto cruciale riguarda la disponibilità del personale. Moltissimi docenti, dirigenti scolastici e personale ATA, originari del Sud Italia, prestano servizio nelle scuole del Nord. È pensabile che accettino di rimanere durante i mesi estivi, sacrificando il rientro nelle proprie regioni d’origine per stare con le famiglie, per offrire un servizio su base volontaria, seppur retribuito? Ballarino dubita fortemente della loro adesione massiccia.

Il presidente di Orizzonte Docenti sottolinea poi una serie di problematiche fondamentali che restano irrisolte. Innanzitutto, la vaccinazione completa del personale scolastico (docenti, dirigenti, ATA), molti dei quali non hanno ancora ricevuto neppure la prima dose. Inoltre, non si può parlare di un ritorno alla normalità finché persistono problemi come trasporti pubblici affollati, l’assenza di screening regolari, aule spesso troppo piccole e connessioni internet instabili, che hanno già penalizzato circa un quarto degli studenti italiani nell’anno scolastico in corso, in particolare nel Centro-Sud.

Infine, Ballarino propone un impiego alternativo e più efficace dei 510 milioni di euro stanziati. Invece di investirli in un’iniziativa dall’esito incerto, perché non destinare questi fondi all’acquisto di depuratori d’aria da installare in tutte le aule d’Italia? Questo eviterebbe la necessità di aprire porte e finestre ogni ora per il ricambio d’aria, garantendo un ambiente scolastico più sano, efficiente e operativo.

In conclusione, pur apprezzando le buone intenzioni del premier e del Ministro dell’Istruzione, il presidente Antonino Ballarino esorta a un intervento immediato e concreto sulle criticità evidenziate dal suo sindacato. Solo risolvendo questioni come vaccinazioni, trasporti, spazi e qualità dell’aria si potrà permettere a oltre dieci milioni tra studenti e personale scolastico di tornare a una vera normalità.