Dinanzi al Gup del Tribunale di Frosinone, Dott. Antonello Bracaglia Morante, ha avuto inizio il processo a carico di Daniele Cestra, pluripregiudicato, accusato di una serie di omicidi commessi all’interno del Carcere di Frosinone, dove il Cestra si trovava detenuto, tra il 2015 ed il 2016. In particolare secondo l’impianto accusatorio l’imputato, difeso dall’avvocato penalista Angelo Palmieri, si proponeva come “piantone”, ossia come una sorta di badante, a vantaggio di alcuni detenuti, ritenuti non autosufficienti e bisognevoli di aiuto. Ottenuto l’incarico ed il trasferimento nella cella dei predetti detenuti non autosufficienti, il Cestra portava a compimento il suo folle piano omicidiario, soffocando i malcapitati, i quali venivano trovati morti nelle proprie brande. In alcuni casi il Cestra simulava addirittura il suicidio mediante impiccagione dei suoi compagni di cella. Tali “coincidenze” non sono però passate inosservate, tanto che la Procura di Frosinone, con il Sostituto Procuratore Dott. Misiti, apriva un fascicolo a carico del predetto accusato di plurimi omicidi aggravati. Veniva disposta anche la riesumazione delle salme il cui esame autoptico veniva affidato alla Dott.ssa Daniela Lucidi la quale confermava, all’esito dell’elaborato peritale, la morte per soffocamento delle persone rinvenute decedute nella cella che dividevano con il Cestra. Tra queste anche il sessantenne B.P., di origini irpine ma da anni trasferitosi in Puglia. B.P. dopo aver trascorso un periodo di detenzione nel carcere di Avellino era stato trasferito nella Casa Circondariale di Frosinone. Quivi iniziava ad avere gravi problemi di salute, in particolare alla vista, divenendo quasi ceco. Per tale ragione gli veniva affidato come compagno di cella proprio il Cestra Daniele. La mattina del 24 Marzo 2015 B.P. veniva trovato, in stato di incoscienza, con un lenzuolo stretto al collo legato ad una estremità alla grata della finestra. Immediati i soccorsi ed il ricovero presso l’ospedale di Frosinone ove B.P., entrato in stato di coma, moriva in data 15 Giugno 2015. Anche per lui la perizia della dott.ssa Lucidi ha confermato la morte come conseguenza del subito soffocamento, escludendo il suicidio mediante impiccagione. Questa mattina il difensore degli eredi di B.P., l’Avvocato Rolando Iorio, nel corso dell’udienza preliminare tenutasi dinanzi al GUP del Tribunale di Frosinone, Dott. Bracaglia Morante, ha chiesto ed ottenuto per i suoi assistiti la citazione in giudizio quale responsabile civile del Ministero della Giustizia e dell’Amministrazione Penitenziaria, ritenuti corresponsabili di quanto accaduto. Ciò consentirà ai parenti delle vittime, in caso di condanna del Cestra, quanto meno di ricevere un risarcimento economico da parte dello Stato. L’udienza è stata quindi rinviata al prossimo 13 Settembre 2019 allorquando il Ministero della Giustizia, attraverso l’Avvocatura dello Stato, siederà in aula di fianco all’imputato. Soddisfazione è stata manifestata da parte dell’avvocato dei parenti delle vittime, il penalista Rolando Iorio, il quale ha evidenziato come tali richieste di citazione in giudizio del responsabile civile non sempre vengono accolte