La Speranza Si Accende: L’Italia a Un Passo Dalla Normalità Dopo Diciotto Mesi di Covid, Ma la Prudenza è Chiave

La Speranza Si Accende: L’Italia a Un Passo Dalla Normalità Dopo Diciotto Mesi di Covid, Ma la Prudenza è Chiave

Una recente analisi della Fondazione Kessler offre un atteso barlume di speranza riguardo l’uscita dalla lunga fase della pandemia di Covid-19, durata ormai diciotto mesi. Secondo i dati elaborati, circa la metà della popolazione italiana ha sviluppato un livello di immunità al virus, combinando i cittadini che hanno superato l’infezione e coloro che hanno completato il ciclo vaccinale.

Nello specifico, fino al 28% degli italiani (equivalente a 11-16 milioni di persone) ha sviluppato anticorpi naturali post-contagio. A questi si aggiunge circa il 25% della popolazione (15 milioni di individui) protetto grazie alla vaccinazione. Complessivamente, tra il 43% e il 53% della popolazione detiene ora una forma di difesa contro il virus. Mantenendo l’attuale ritmo della campagna vaccinale, si prevede un ulteriore incremento del 10% in breve tempo.

Le tabelle elaborate da Stefano Merler, matematico ed epidemiologo dell’ente di ricerca della Provincia autonoma di Trento, delineano un quadro complessivamente incoraggiante che, tuttavia, non deve indurre a un eccessivo ottimismo. Merler evidenzia che, proseguendo con circa 500.000 inoculazioni al giorno, si potrebbe ipotizzare di rimuovere le mascherine all’aperto già a settembre.

Nonostante queste proiezioni positive, la prudenza e il rispetto delle normative rimangono imperative. L’esperto sottolinea come numerosi individui, in particolare i più giovani, non abbiano ancora ricevuto la loro dose vaccinale. Inoltre, la situazione in Gran Bretagna, con la diffusione della variante indiana, evidenzia la continua capacità del Covid-19 di presentare nuove sfide. Per questo motivo, un attento monitoraggio epidemiologico è più che mai fondamentale: è cruciale intercettare tempestivamente qualsiasi indicatore di un potenziale peggioramento, per non essere colti impreparati.

La piena normalizzazione, che implicherebbe il mantenimento solo del distanziamento fisico e dell’igiene delle mani, eliminando l’obbligo delle mascherine anche negli spazi aperti, si concretizzerebbe con il raggiungimento del 75% di popolazione vaccinata, un traguardo connesso all’indice di trasmissibilità R0.

Le proiezioni aggiornate al 18 giugno mostrano che nessuna regione italiana corre il rischio significativo di superare le soglie critiche di occupazione ospedaliera: il 40% per i reparti Covid e il 30% per le terapie intensive. Anzi, per la maggior parte del territorio, si prevede una diminuzione dell’occupazione in entrambi i settori sotto la soglia del 10%.