ANBI: L’Agricoltura Italiana Di Fronte a Mesi Cruciali Per La Scarsità Idrica

ANBI: L’Agricoltura Italiana Di Fronte a Mesi Cruciali Per La Scarsità Idrica

“Anche se la congiuntura attuale si differenzia da quella dell’anno precedente, le previsioni indicano che i mesi a venire vedranno un’intensificazione delle difficoltà legate alla disponibilità di acqua per il settore agricolo, con ripercussioni che supereranno l’ambito economico per toccare quello ambientale.” Questa è la dichiarazione di Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

L’intervento di Vincenzi giunge a seguito di un recente vertice tenutosi a Bologna. A questo incontro hanno partecipato figure chiave come i leader regionali dei Consorzi di bonifica e d’irrigazione di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Erano presenti anche Meuccio Berselli ed Erasmo D’Angelis, rispettivamente Segretari Generali dei Distretti Idrografici del Po e dell’Arno-Tevere, insieme a specialisti del Consiglio per la Ricerca in agricoltura (C.R.E.A.).

Il Presidente Vincenzi ha enfatizzato l’importanza di elaborare “proiezioni affidabili già in questa fase, poiché ciò contribuirà ad accelerare i tempi di risposta per i territori interessati.”

ANBI identifica diverse problematiche cruciali che l’Italia affronta in materia di gestione idrica: una penuria idrica diffusa, ulteriormente aggravata dalla carenza di infrastrutture capaci di trattenere efficacemente le precipitazioni; il fenomeno della subsidenza; e l’avanzamento del cuneo salino lungo le coste. Queste problematiche, secondo il Consorzio, derivano da una cronica mancanza di visione strategica: l’Italia, da almeno trent’anni, non ha definito “obiettivi programmatici strutturati e pianificati con un approccio sovraregionale.”

Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, ha sintetizzato l’approccio proposto: “Il modello partecipativo che abbiamo voluto promuovere e mettere in pratica sarà indispensabile. Nel prossimo futuro, eventi imprevisti richiederanno un’azione coordinata, superando gli interessi individuali per privilegiare il bene comune delle comunità e dei territori.”