Avellino: Via alla Sperimentazione ReiThera con Cinquanta Volontari
Presso l’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, ha preso il via la fase sperimentale del vaccino ReiThera, con l’arruolamento di circa cinquanta volontari. La struttura avellinese è stata selezionata come uno dei ventisette siti clinici coinvolti nello studio di Fase 2, un network che include ventisei centri in Italia e uno in Germania. L’infettivologo Sebastiano Leone, responsabile del progetto, ha ricevuto centinaia di richieste di adesione da ogni parte d’Italia nei giorni scorsi. Dopo un’accurata verifica dei requisiti di inclusione, i primi nove volontari sono stati convocati per il pomeriggio odierno, mentre tutti gli altri partecipanti idonei – tra cui diversi residenti dell’Avellinese – sono attesi per il prossimo sabato.
Le forniture essenziali per l’avvio della sperimentazione, comprendenti le dosi di vaccino e di placebo, sono state consegnate questa mattina. A partire dalle ore 15 di oggi, in un ambiente protetto e con la supervisione di personale sanitario altamente specializzato, sono iniziate le prime somministrazioni, svolte in stretto coordinamento con la Farmacia ospedaliera. Lo studio condotto dall’Azienda Moscati è concepito come randomizzato e controllato, il che significa che i partecipanti vengono assegnati in modo casuale a diversi gruppi: solo uno di questi riceve il trattamento sperimentale, mentre gli altri fungono da gruppi di controllo o confronto.
Nello specifico, ogni soggetto arruolato ha circa il 66% di probabilità di ricevere la dose di vaccino. Questo si traduce nel fatto che, su un gruppo di tre partecipanti, uno riceverà due dosi di vaccino (somministrate a 21 giorni di distanza), un secondo una dose di vaccino e una di placebo, mentre il terzo riceverà due dosi di placebo. L’assegnazione ai vari gruppi avviene in modo centralizzato e stratificato, seguendo protocolli predefiniti. In osservanza del principio dello studio “in doppio cieco”, né i volontari né gli sperimentatori saranno a conoscenza dell’assegnazione specifica. I dati e i risultati registrati da ciascun centro verranno successivamente raccolti ed elaborati a livello centrale, con l’obiettivo primario di accelerare lo sviluppo e la produzione del primo vaccino anti-Covid interamente “Made in Italy”.
