Ospedale Rummo: Le Famiglie Chiedono Confronto con il DG Ferrante su Sostegno Psicologico e Sportello D’Ascolto.

Ospedale Rummo: Le Famiglie Chiedono Confronto con il DG Ferrante su Sostegno Psicologico e Sportello D’Ascolto.

In seguito alla lettura di un recente articolo che lodava l’iniziativa dello “sportello d’ascolto” presso l’Ospedale Rummo di Benevento, sento il profondo bisogno, in qualità di genitore e paziente, di esprimere il nostro attuale senso di abbandono. Le promesse di supporto, purtroppo, non rispecchiano la nostra realtà quotidiana.

Sono la madre di Antonia, una paziente del reparto di Neurologia del nosocomio beneventano da ben diciotto anni. Nel corso di questo lungo percorso, l’equipe medica e paramedica è diventata per noi una vera e propria seconda famiglia, un rifugio capace di farci sentire accolte e al sicuro ad ogni ricovero. Mia figlia ha sviluppato un legame particolarmente significativo con la dottoressa Fucci, una psicologa che, negli anni, è divenuta un punto di riferimento insostituibile per lei.

È con profonda angoscia che abbiamo appreso della mancata proroga contrattuale della dottoressa. La situazione è resa ancora più critica dall’assenza totale di un professionista qualificato che possa prenderne il posto all’interno della struttura, lasciando i nostri pazienti, che hanno un impellente bisogno di sostegno psicologico, privi di assistenza. Questa carenza si aggiunge all’illusoria presenza di un “sportello d’ascolto” che, nella pratica, si traduce in disponibilità solo apparente e, talvolta, in informazioni fuorvianti.

Per questo, Signor Direttore Generale Ferrante, le rivolgiamo un accorato appello: sollecitiamo un incontro diretto con lei. È fondamentale che le nostre difficoltà vengano ascoltate e non vengano ulteriormente ignorate. Le chiediamo di immedesimarsi nella nostra condizione, di comprenderci e di essere al nostro fianco in questo momento così delicato.

Il nostro desiderio più grande è che Antonia possa continuare ad essere seguita dalla dottoressa Fucci, alla quale siamo immensamente grati per averci permesso di affrontare con maggiore serenità una condizione di salute complessa, dolorosa e cronica, dove l’incertezza del futuro era una costante e che ora, senza il suo supporto, non sappiamo come gestire. Auspichiamo, quanto meno, che i servizi di supporto psicologico per chi soffre non solo non vengano mai più soppressi, ma siano costantemente potenziati.

Confidiamo in una sua accoglienza favorevole alla nostra richiesta. Auguriamo il meglio alle autorità competenti, così come auguro il meglio a mia figlia, che ha affrontato un cammino arduo e che ora ha un bisogno vitale di ciò che le è stato ingiustamente sottratto.

Mamma Rosa.