Stellantis Pratola Serra: Un Futuro Appeso a un Filo tra Incognite Industriali e Occupazionali
Un recente incontro del Direttivo, tenutosi in videoconferenza con la partecipazione del Segretario Nazionale Ferdinando Uliano e del Segretario Regionale e coordinatore automotive Raffaele Apetino, ha fatto emergere preoccupazioni profonde. Durante la riunione è stato presentato il resoconto del confronto avuto il 15 aprile con la dirigenza di Stellantis. Da tale incontro, sarebbe emersa la disponibilità del CEO Tavares a mantenere un dialogo rispettoso tra le parti, seppur con l’intenzione di perseguire logiche di efficientamento dei siti produttivi, oltre all’annuncio di un “electrification day” fissato per l’8 luglio.
Nonostante queste dichiarazioni, la situazione dello stabilimento di Pratola Serra rimane avvolta da una marcata incertezza riguardo al suo destino industriale e ai livelli occupazionali. Diverse criticità permangono: una convenzione per la produzione di mascherine, la cui scadenza è prevista per settembre, il cui rinnovo è tutt’altro che garantito nonostante alcuni spiragli di ottimismo; un piano per la produzione di motori Ducato ancora da implementare; e la completa assenza di discussioni sul motore Euro 6D Final. Tutto ciò mentre il Gruppo Stellantis sta accelerando gli investimenti nei propulsori elettrici, un settore da cui, per il momento, il sito irpino è stato escluso.
In questo clima di perplessità e apprensione, alcune voci interne preferiscono focalizzarsi sulla convocazione dei lavoratori alle urne per il rinnovo del Consiglio di Fabbrica. Un’azione lecita, certo, poiché la normativa del CCSL ne concede la facoltà per la costituzione della RSA. Tuttavia, per la Fim-Cisl, le vere emergenze che il sindacato deve affrontare sono ben altre: la definizione di un piano industriale solido, la tutela della sicurezza occupazionale e la salvaguardia della salute dei dipendenti. Quest’ultima è particolarmente pressante, dato il conteggio attuale di 19 casi di COVID-19 tra i lavoratori, un numero elevato di personale vulnerabile e molti altri in quarantena.
Questi, per la nostra organizzazione, rappresentano i veri imperativi, non certo le ambizioni di chi ricerca posizioni di visibilità all’interno della rappresentanza. La Fim-Cisl, in ogni caso, si dichiara pronta ad affrontare la competizione elettorale in qualsiasi momento con un team rinnovato — abbiamo intrapreso una vera e propria riorganizzazione interna — formato da donne e uomini impegnati a proporre una nuova visione di rappresentanza sindacale che difenda gli interessi di *tutti* i lavoratori, evitando di favorire solo pochi privilegiati.
