La Strategia Vaccinale Nazionale di Roma: Nuovi Scontri con De Luca su AstraZeneca

La Strategia Vaccinale Nazionale di Roma: Nuovi Scontri con De Luca su AstraZeneca

A seguito delle definitive chiarificazioni e delle rassicurazioni provenienti dalla comunità scientifica, il governo italiano ha riaffermato in modo inequivocabile la propria leadership sulla strategia vaccinale nazionale, esigendo l’allineamento di tutte le Regioni. Sia il Ministro della Salute, Roberto Speranza, che il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, hanno ribadito che l’approccio alla somministrazione dei vaccini deve essere unitario, dettato esclusivamente dall’esecutivo.

Questa ferma posizione mira a placare le continue polemiche sugli “open day” e a dissipare le incertezze espresse dai presidenti regionali, costretti a rivedere più volte l’organizzazione della campagna dopo il quarto cambio di rotta riguardante il vaccino AstraZeneca. Tuttavia, la direttiva non ha trovato accoglienza universale, come dimostrato da Vincenzo De Luca, Presidente della Campania, il quale ha prontamente annunciato che non seguirà l’indicazione di somministrare Pfizer o Moderna come seconda dose a coloro che, under 60, avevano ricevuto AstraZeneca.

Il Ministro Speranza ha supportato le sue conclusioni con statistiche significative, sottolineando che l’obiettivo primario, condiviso da governo e regioni, rimane il raggiungimento dell’immunità di gregge nel più breve tempo possibile, entro la fine di settembre, come promesso dal Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo. Ha evidenziato che un italiano su due ha ricevuto la prima dose, le somministrazioni complessive hanno superato i 42 milioni e 14 milioni di cittadini hanno completato il ciclo vaccinale. Speranza ha enfatizzato: “La campagna di vaccinazione è la vera arma che abbiamo per chiudere questa fase e inaugurarne una diversa. Dobbiamo persistere con ogni energia su questo fronte.”

Per conseguire tali obiettivi cruciali, le Regioni sono tenute a seguire scrupolosamente le indicazioni governative. Riguardo ad AstraZeneca, Speranza ha precisato che le autorità sanitarie hanno ulteriormente specificato che il vaccino deve essere evitato per gli under 60, rendendo perentoria la raccomandazione preesistente. Ha definito questa una “posizione chiara e netta delle autorità” e per questo ha sollecitato “le autorità regionali ad allinearsi ai piani,” ribadendo che “le indicazioni degli scienziati vanno assolutamente rispettate.” La questione è dunque chiusa? Non sembra, a giudicare dalle dichiarazioni di Vincenzo De Luca.

In contrapposizione alla direttiva nazionale, il Presidente della Campania ha dichiarato che per gli under 60 vaccinati con AstraZeneca “non si somministrano vaccini diversi dalla prima dose, sulla base di preoccupazioni scientifiche che invieremo al governo.” De Luca ha inoltre annunciato un’altra significativa divergenza dalla strategia esecutiva: la sua regione non somministrerà più vaccini a vettore virale, includendo AstraZeneca e Johnson & Johnson, neanche alla popolazione over 60.

A sostegno della linea espressa dal Ministro della Salute, sono giunte le parole del Premier Draghi durante la conferenza stampa finale del G7. Le sue osservazioni sono state precedute dalle condoglianze per la famiglia di Camilla, la diciottenne deceduta a Genova. Draghi ha descritto l’evento come “una cosa tristissima che non doveva avvenire,” aggiungendo che le responsabilità erano “difficili da ricostruire.”

Draghi ha poi sottolineato che “ogni punto è stato chiarito dal ministro Speranza,” asserendo che vi è stata una “adesione spontanea delle Regioni alla linea del governo.” Il Premier ha quindi affrontato una delle questioni più spinose: l’attribuzione di responsabilità per gli “open day” in cui AstraZeneca è stato somministrato agli under 60. Questi eventi erano stati organizzati dalle Regioni anche sulla base di una missiva del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) che inizialmente non rilevava “motivi ostativi.” Pur riconoscendo che era “molto complicato” ricostruire le responsabilità, Draghi ha affermato che “gli open day garantivano a tanti di vaccinarsi subito,” sebbene la raccomandazione del CTS fosse di utilizzare AstraZeneca solo per “persone di una certa età.” Tuttavia, ha concluso, “sono stati usati per tutti perché le case farmaceutiche non pongono limite.”