Acqua di Benevento: La Dichiarazione del Sindaco Mastella Tra Chiarimenti e Appelli alla Prudenza

Acqua di Benevento: La Dichiarazione del Sindaco Mastella Tra Chiarimenti e Appelli alla Prudenza

Il Sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ha espresso profonda gratitudine al Procuratore della Repubblica, Aldo Policastro, per la trasparenza con cui ha scelto di condividere i risultati delle indagini sulla qualità delle risorse idriche cittadine, con particolare riguardo alla rilevazione di tetracloroetilene.

La nota del Procuratore, che ha giustamente sottolineato l’interesse pubblico e la necessità di valutare l’impatto di tali accertamenti sulla popolazione, impone a ogni rappresentante istituzionale un’elevata prudenza, soprattutto in un contesto di emergenza sanitaria come quello attuale. La difesa del patrimonio collettivo non ammette posizioni di parte: è questo il monito imprescindibile per tutti.

Non è il momento di abbassare la guardia; i rischi associati al tetracloroetilene richiedono un monitoraggio costante e scrupoloso. Dopo decenni di inerzia e disattenzione, il Comune di Benevento ha finalmente implementato un piano strategico volto a tutelare e comprendere pienamente gli interessi della cittadinanza in merito a questa delicata questione.

Quanto da me sempre asserito circa la salubrità dell’acqua destinata alla città di Benevento trova ora riscontro nelle perizie tecniche e nella richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura. Ciononostante, è fondamentale mantenere un’elevata vigilanza in attesa che l’iter giudiziario si concluda definitivamente. Spero vivamente che non si verifichino più episodi come quelli recenti, in cui il confronto politico è stato così compromesso – persino in prossimità delle elezioni – da sacrificare l’interesse pubblico in nome di strumentalizzazioni.

Sono rammaricato, infatti, perché una meticolosa campagna mediatica, protrattasi per mesi, ha lasciato un segno profondo sulla fiducia che i cittadini di Benevento riponevano nell’acqua, un bene primario essenziale. Questa diffidenza verso i propri rubinetti si è purtroppo tradotta in un vantaggio per i produttori privati, a discapito delle fasce di popolazione più vulnerabili o sensibili. Si tratta di una strumentalizzazione inaccettabile, da cui le forze politiche, specialmente quelle più responsabili, avrebbero dovuto prendere le distanze anziché cercare di cavalcare l’inevitabile clamore mediatico generato dalla costante opera di discredito.

Lo stesso clima di ostilità, alimentato dagli stessi attori, continua purtroppo a inquinare il dibattito pubblico, producendo effetti deleteri per la città anche su temi di rilevanza strategica come i finanziamenti europei, le opere infrastrutturali e i sistemi di depurazione.