Gioco Legale: La Difficile Ripartenza tra Virus e Stallo di Governo

Gioco Legale: La Difficile Ripartenza tra Virus e Stallo di Governo

La crisi sanitaria globale causata dal Covid-19 ha imposto, e continua a richiedere, interventi eccezionali per gestire una realtà in costante evoluzione. A partire da marzo, una serie ininterrotta di restrizioni ha profondamente alterato la quotidianità collettiva, con le più recenti disposizioni valide fino al 5 marzo. L’impatto si è avvertito trasversalmente su ogni ambito economico, colpendo in maniera particolarmente severa, come noto, il comparto del gioco.

Le misure implementate, dapprima dal Governo e successivamente dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), hanno interessato primariamente il gaming terrestre. Il circuito tradizionale del gioco ha subito chiusure prolungate, rinvii nelle riaperture e un drastico crollo dei ricavi, con il conseguente azzeramento del gettito fiscale. Questo ha coinvolto direttamente tutti i dispositivi di gioco a premio, come slot machine e VLT. Al contrario, il segmento digitale del gioco ha assistito a una notevole crescita.

L’espansione del gioco online è stata tale da renderlo paragonabile, per dinamiche di crescita, al settore dell’e-commerce. Questo comparto ha visto un incremento marcato su tutti i fronti, proseguendo la sua ascesa nei ricavi anche durante il cosiddetto “soft lockdown” di ottobre, concludendo l’anno in modo brillante e attirando grande attenzione. Si può ipotizzare che la pandemia abbia in effetti accelerato l’evoluzione del gioco digitale, il quale ha conquistato un vasto pubblico grazie ai progressi tecnologici, alle innovazioni nelle piattaforme, alla robustezza dei sistemi di sicurezza e all’ampia offerta ludica. Un ruolo chiave è stato giocato anche dagli incentivi promozionali, come i bonus, molto apprezzati da un’utenza sempre più diversificata.

Come spiegato da esperti del settore in analisi approfondite sui bonus casino, questi incentivi vengono generalmente offerti ai giocatori in diverse occasioni: all’apertura di un nuovo conto gioco, al momento del primo versamento, o al raggiungimento di specifici volumi di puntate sulla stessa piattaforma virtuale. È partendo da questo scenario complesso che l’intero universo del gioco cerca ora una via per la ripartenza. Ma quali strategie adottare?

Una delle priorità è il fermo contrasto al gioco d’azzardo clandestino. Il Decreto Legge Agosto, emanato dall’allora Governo Conte II, aveva già delineato ulteriori misure per il sostegno economico, includendo il potenziamento delle facoltà dell’ADM per l’interdizione dei siti di gioco non autorizzati. Il medesimo provvedimento aveva altresì stabilito sanzioni economiche fino a 180.000 euro, con l’obiettivo di combattere il circuito sommerso e tutelare l’offerta legale online.

Riccardo Pedrizzi, che ha presieduto la Commissione Finanze e Tesoro del Senato dal 2001 al 2006, aveva a suo tempo sollevato l’allarme sui rischi connessi a una potenziale espansione del gioco illegale, qualora non fosse presente un’offerta ludica legale e adeguatamente normata. Pedrizzi aveva inoltre sottolineato l’inefficacia, e in alcuni casi la futilità, di determinate misure repressive, tra cui l’inasprimento della pressione fiscale. Tali approcci, di natura proibizionista, si sono storicamente dimostrati fallimentari nel contenere gli eccessi di questo fenomeno. Le sue affermazioni contenevano una chiara indicazione: il gioco d’azzardo compulsivo, se affrontato con restrizioni indiscriminate, tende non a diminuire ma ad acuirsi. Il messaggio è ormai chiaro: la patologia del gioco non si combatte con semplici divieti.

In virtù di questa consapevolezza, le Istituzioni hanno recentemente riorientato l’attenzione sulla necessità di una riorganizzazione complessiva del settore. Questo obiettivo, considerato prioritario dalla precedente maggioranza, si trova ora nuovamente in stallo a causa dell’attuale turbolenza politica. La domanda è aperta: il probabile Governo di Mario Draghi riuscirà a dipanare la complessa questione del comparto ludico?