Inchiesta su frodi assicurative: Medici, infermieri e un legale coinvolti in un sistema di false certificazioni.
Otto persone, tra cui figure professionali come medici, infermieri e persino un avvocato, sono finite sotto la lente degli investigatori. Queste sarebbero accusate di aver orchestrato un elaborato sistema di frodi ai danni delle compagnie assicurative attraverso l’emissione di attestati medici falsificati. L’imputazione principale è associazione per delinquere finalizzata alla contraffazione di atti pubblici.
Le indagini, condotte dai Carabinieri e supervisionate dalla Procura della Repubblica di Nola, hanno preso avvio in seguito a segnalazioni anonime. Tali indicazioni focalizzavano l’attenzione sul pronto soccorso di una nota clinica situata a Ottaviano, descritto come un fulcro per la produzione di numerose certificazioni sanitarie mendaci. Queste denunce confidenziali si sono successivamente rivelate fondate: i militari della stazione locale avevano già rilevato un insolito aumento dei referti rilasciati da quella struttura, relativi a incidenti stradali che coinvolgevano spesso individui non residenti nell’area vesuviana.
L’approfondimento investigativo ha permesso di accertare svariati casi di rilascio di false attestazioni mediche, estendendo la portata del fenomeno non solo alla clinica di Ottaviano ma anche a una di Acerra. Secondo gli inquirenti, i principali ideatori dell’organizzazione si occupavano di reclutare i soggetti disposti a ottenere tali documenti fasulli. Li accompagnavano poi presso i dipartimenti di emergenza delle due strutture sanitarie, dove coordinavano gli appuntamenti con due fratelli infermieri che prestavano servizio in quelle stesse cliniche. A quel punto, medici compiacenti procedevano al rilascio delle certificazioni contraffatte.
Il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso un’ordinanza di arresti domiciliari per due degli indagati, mentre per gli altri sei sono state disposte diverse misure cautelari.
