UFFICIALE – Il Governo annuncia la TASSA GAS | Sarà un novembre infernale: quasi 500 € a famiglia, vietato rateizzare
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Negli ultimi giorni ha fatto molto discutere la notizia di una nuova tassa sul gas introdotta dal governo guidato da Giorgia Meloni
Si tratta di un contributo di 468 euro da pagare in un’unica soluzione. L’annuncio, riportato da IrpiniaPost, ha subito acceso il dibattito pubblico, soprattutto perché arriva proprio alle porte dell’inverno, quando il consumo di gas aumenta e i bilanci familiari diventano più pesanti.
La misura, stando a quanto si legge, prevede che ogni famiglia versi questa cifra come “contributo straordinario” legato all’aumento del costo del gas. Negli ultimi anni, infatti, il prezzo di questa risorsa è salito vertiginosamente: secondo i dati citati, rispetto al 2015 l’aumento ha superato il 39% oltre l’inflazione. In pratica, una famiglia che spendeva circa 100 euro al mese dieci anni fa oggi si trova a pagare quasi la metà in più.
Ciò che ha colpito di più è la modalità di pagamento: una sola tranche, senza distinzione tra redditi alti o bassi. L’articolo parla anche di una minaccia implicita — chi non paga rischierebbe di vedersi sospendere la fornitura già da novembre.
Un messaggio che suona come un ultimatum: “saldala o resta al freddo”. Una frase che, vera o simbolica che sia, ha avuto un effetto immediato sull’opinione pubblica. Molti cittadini si chiedono se sia giusto imporre una tassa uguale per tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche o dal tipo di abitazione. Perché una cosa è chiedere un contributo a chi consuma molto, un’altra è pesare allo stesso modo su chi fatica già a pagare le bollette.
Giornate di fuoco
L’assenza di esenzioni o agevolazioni specifiche rischia di colpire proprio le fasce più deboli, quelle che già fanno i conti con stipendi bassi e costi in aumento.
Il tempismo, poi, non aiuta: ottobre è il mese in cui molte famiglie accendono i riscaldamenti per la prima volta. In molte regioni del Nord e nelle zone montane del Sud, il freddo arriva presto. Trovare quasi 500 euro extra da versare tutto insieme può essere impossibile per tanti. E così la rabbia cresce, insieme al senso di ingiustizia.

Tutta colpa del prezzo del gas
Dal punto di vista del governo, la misura sembrerebbe avere lo scopo di coprire gli extra-costi dovuti all’aumento del prezzo del gas. Una sorta di “correzione” retroattiva per bilanciare le spese sostenute negli ultimi anni. Ma è difficile non vedere in questo provvedimento un peso aggiuntivo per i cittadini, già provati da inflazione, mutui e tasse locali.
Di fronte a questa prospettiva, non resta che cercare di ridurre i consumi e adottare piccoli accorgimenti per risparmiare: mantenere i termosifoni a 19 gradi, controllare che gli impianti siano efficienti, valutare fornitori alternativi o eventuali bonus energetici locali. Tuttavia, la sensazione diffusa è che tutto questo non basti.
La tassa sul gas da 468 euro, vera o presunta che sia nei suoi dettagli applicativi, rappresenta comunque un simbolo di un problema più grande: la difficoltà del Paese nel gestire la transizione energetica senza scaricare il peso sui cittadini. E, come spesso accade, chi rischia di “morire di freddo a novembre” non è un modo di dire: è la realtà di molte famiglie italiane.
