ULTIM’ORA Garlasco, spunta l’hard disk “fantasma”: 18 anni dopo riemergono foto ancora mai viste | C’erano loro
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Foto mai viste riemergono dal passato e riaccendono il caso Poggi: chi appare negli scatti e perché ora fanno tremare l’inchiesta
Diciotto anni dopo uno dei delitti più discussi d’Italia, il caso di Garlasco torna a farsi sentire con un fragore inatteso. Nel cuore di una vicenda giudiziaria che sembrava aver già detto tutto, riemerge un hard disk creduto irrecuperabile. Un dispositivo che, nell’immaginario comune, sarebbe dovuto rimanere per sempre “morto”, e che invece oggi restituisce foto inedite scattate nelle ore immediatamente successive al ritrovamento del corpo di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella villetta di via Pascoli.
Quelle immagini, custodite per anni e ora riemerse grazie al lavoro della youtuber Francesca Bugamelli del canale “Bugalalla Crime”, mostrano uno spaccato mai visto della scena esterna del delitto: volti, movimenti, presenze fino ad oggi conosciute solo attraverso atti e testimonianze. Foto che improvvisamente diventano materiale potenzialmente esplosivo proprio mentre la Procura di Pavia ha riaperto – per la terza volta – il fascicolo su Andrea Sempio, oggi 37enne, indagato per concorso in omicidio.
Chi appare nelle foto e perché gli scatti diventano cruciali
Gli scatti dell’hard disk, realizzati da una fotografa locale nella primissima fase delle indagini, ritraggono le figure centrali dei giorni successivi al delitto. Si vedono Alberto Stasi – condannato in via definitiva a 16 anni –, le cugine di Chiara Stefania e Paola Cappa, la madre Maria Rita Poggi, e altre persone che si accalcarono nei pressi dell’incrocio tra via Pascoli e via Pavia.
Ma è un volto, più degli altri, a riaccendere interrogativi che si pensavano archiviati: quello di Andrea Sempio. Nei fotogrammi appare esattamente dove lui stesso disse di essere stato quel pomeriggio. Non nelle fasi iniziali dell’indagine, non sotto pressione, ma “in tempi non sospetti”, quando raccontò agli investigatori di essere passato per caso in via Pavia alle 15:54, attirato da un’ambulanza e da un piccolo assembramento.
Secondo la versione che confermò a più riprese, sarebbe poi tornato poco dopo, intorno alle 16:00, mosso dalla curiosità. E proprio in quei minuti le foto lo immortalano: prima in auto, poi a piedi insieme al padre Giuseppe, mentre cerca informazioni da alcuni presenti, tra cui una giornalista che lo avrebbe informato della morte di una ragazza.

Cosa cambia davvero nel caso Garlasco
Nonostante la portata mediatica, ciò che emerge dalle immagini potrebbe non essere un boomerang per l’indagato, ma al contrario una tessera che rafforza la sua versione. Sempio ha sempre sostenuto di non aver immediatamente collegato l’intervento dei soccorsi a Chiara, spiegando di aver capito la gravità della situazione solo dopo essere sceso dall’auto e aver parlato con testimoni sul posto.
Le sue parole trovano ora una rappresentazione visiva che potrebbe rivelarsi preziosa per la difesa: mostrare non solo dove era, ma come si muoveva, cosa vedeva e cosa poteva realisticamente sapere in quel momento. Le foto sembrerebbero infatti collocare la sua presenza in un contesto coerente con quella ricostruzione, ben lontano dall’immagine di un uomo che si aggira sulla scena del crimine con consapevolezza e intenzioni oscure.
Resta però un dato evidente: queste immagini arrivano nel momento più delicato, proprio mentre l’inchiesta su Sempio – archiviata nel 2017 e riaperta clamorosamente all’inizio del 2025 – sta attraversando una nuova fase, accesa anche da recenti trasmissioni televisive e dichiarazioni di consulenti e legali.
L’hard disk, dunque, non è solo un oggetto recuperato dal passato. È l’ennesimo frammento di una storia che continua a generare dubbi, teorie, ferite e domande irrisolte. E che, a quasi vent’anni di distanza, sembra ancora lontana dal trovare un punto definitivo.
