Ultim’ora: l’Agenzia delle Entrate dichiara guerra ai POS ‘fuorilegge’ | Preparati a sborsare più di 3.000 €, altro che bruscolini

Pos - foto pexels - retesei.com
Una notizia che ha attirato l’attenzione degli esercenti: dal 1° gennaio 2026, per tanti negozi, bar e ristoranti arriva un cambiamento importante nel modo di gestire i pagamenti.
In pratica, il terminale POS dovrà essere collegato in modo permanente al registratore telematico. È una novità introdotta dalla legge di bilancio 2025 con l’obiettivo di rendere tutto più trasparente: non più doppio inserimento manuale degli importi, ma un sistema integrato che comunica in tempo reale all’Agenzia delle Entrate ogni transazione.
Fino ad oggi molti commercianti hanno operato così: la carta viene strisciata o inserita, il cliente paga, poi l’importo viene registrato manualmente sul registratore per emettere lo scontrino elettronico. Ma questo doppio passaggio è vulnerabile a errori o — nei casi peggiori — a discrepanze fra quanto incassato e quanto dichiarato. Con la novità in arrivo, il registratore telematico assumerà un ruolo centrale: riceverà l’input dal POS e da lì emetterà direttamente lo scontrino e trasmetterà i dati al Fisco.
Le implicazioni sono piuttosto serie, soprattutto perché chi non si adeguerà rischia sanzioni consistenti: si parla di multe da almeno 1.000 euro fino a 4.000 euro per ogni violazione. E non è esclusa – in casi più gravi – la sospensione dell’attività o della licenza commerciale. Insomma, non una semplice formalità, ma un obbligo reale di cui bisogna tenere conto.
Sul piano pratico cosa significa per gli esercenti? Significa che molte aziende dovranno aggiornare il registratore telematico (firmware, hardware) o sostituirlo, assicurarsi che il POS sia configurato per dialogare con il registratore e, se necessario, adottare soluzioni integrate offerte dal proprio fornitore di sistemi di cassa. Per le imprese più piccole questa transizione potrebbe sembrare impegnativa, ma già si vedono sul mercato pacchetti di aggiornamento e assistenza pensati proprio per questo cambiamento.
Potenziare la tracciabilità
Dal punto di vista delle istituzioni la ratio è evidente: potenziare la tracciabilità dei corrispettivi e ridurre gli spazi di evasione fiscale. L’integrazione fra POS e registratore è l’evoluzione successiva alla fatturazione elettronica e alla trasmissione telematica degli scontrini, in un processo che rende la contabilità e la fiscalità sempre più automatizzate.
Rimangono però dei nodi da sciogliere, come le specifiche tecniche definitive e la tempistica precisa dell’entrata in vigore (in passato simili provvedimenti hanno subito proroghe). Per questo, è consigliabile tenere d’occhio le comunicazioni ufficiali dell’Agenzia delle Entrate e sentirsi quanto prima con il proprio consulente fiscale o fornitore di sistemi.

Sempre alta l’informazione per il POS
In conclusione: l’obbligo di collegare il POS al registratore telematico non è una semplice “considerazione”. Esiste, è previsto dalla normativa e comporta conseguenze concrete per chi non lo rispetta.
Il consiglio migliore? Informarsi subito, preparare il proprio punto vendita e evitare che l’inerzia diventi un costo. Perché quando si parla di regole fiscali e sistemi di pagamento elettronici, restare indietro può costare davvero caro.