Trionfo della Collaborazione: Un Approccio Multispecialistico Salva un Paziente Oncologico Complesso

Trionfo della Collaborazione: Un Approccio Multispecialistico Salva un Paziente Oncologico Complesso

Un intervento chirurgico delicato, volto alla rimozione di una metastasi epatica, ha avuto esito positivo grazie alla partecipazione congiunta di esperti di diverse discipline mediche. Il paziente, un uomo di 58 anni residente a Serino (Av), era già sotto le cure dell’Unità Operativa di Oncologia Medica presso l’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino, avendo in precedenza subito un’operazione per un tumore intestinale.

Il quadro clinico dell’individuo si presentava particolarmente intricato: la metastasi epatica aveva dimostrato resistenza alle terapie oncologiche tradizionali, rendendo necessaria un’escissione chirurgica o, in alternativa, un’ablazione eco-guidata percutanea, eseguita tramite aghi a radiofrequenza o microonde da un epatologo interventista. La complessità del caso ha richiesto che fosse sottoposto a discussione collegiale nell’ambito dei Gruppi Oncologici Multidisciplinari (GOM).

L’équipe di specialisti, sotto la guida del Dott. Cesare Gridelli, Direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia, ha raccomandato di procedere attraverso una sinergia di competenze. Di conseguenza, il paziente è stato trattato simultaneamente dal Dott. Vincenzo Landolfi, Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale, e dal Dott. Paolo Sorrentino, responsabile dell’Unità Fegato. Come spiegato dal Dott. Sorrentino, l’intervento non poteva essere condotto unicamente dall’eco interventista, come solitamente accade, senza un’incisione chirurgica, a causa della vicinanza della metastasi a un organo cavo sensibile al calore, in questo specifico caso lo stomaco.

L’operazione è stata un successo completo, e il paziente è stato dimesso nel pomeriggio di ieri. Il Dott. Sorrentino ha inoltre sottolineato che questa via innovativa, agevolata anche dal clima collaborativo dei GOM – il cui numero è stato opportunamente incrementato dalla direzione strategica aziendale negli ultimi mesi – aprirà nuove possibilità di cura per pazienti con lesioni tumorali epatiche che non sarebbero trattabili con la chirurgia classica o con interventi eco-assistiti senza laparotomia o laparoscopia. Alcune lesioni tumorali, infatti, non sono resecabili con tecniche chirurgiche convenzionali per ragioni di difficile accesso anatomico o comportano un elevato rischio operatorio. L’impiego della tecnologia con aghi a microonde o radiofrequenza, invece, permette di salvaguardare ampi volumi di fegato non tumorale, che sarebbero altrimenti compromessi dalla resezione tradizionale. Si prevede che l’estensione di questa collaborazione tra chirurgo ed ecointerventista includerà anche l’ablazione in microonde e radiofrequenza, anche per via laparoscopica, di tumori pancreatici altrimenti non trattabili con la chirurgia standard.