La Santa Sede Ribadisce: Niente Benedizioni per le Unioni Omosessuali

La Santa Sede Ribadisce: Niente Benedizioni per le Unioni Omosessuali

La Congregazione per la Dottrina della Fede, intervenendo su una questione specifica, ha espresso una posizione inequivocabile: “Non è permesso impartire benedizioni a relazioni o a partenariati, anche se stabili, che implicano una pratica sessuale esterna al vincolo matrimoniale. Per matrimonio si intende l’unione indissolubile tra un uomo e una donna, intrinsecamente orientata alla procreazione, condizione che non si realizza nelle unioni tra persone dello stesso sesso”.

Personalmente, condivido appieno questa deliberazione della Congregazione per la Dottrina della Fede. A mio parere, il concetto di matrimonio tra individui omosessuali costituisce un’aberrazione, una deviazione che conduce a esiti negativi. Tale prospettiva, infatti, minaccia di compromettere la stabilità della famiglia naturale, fondata sull’unione eterosessuale, e di innescare una profonda crisi della morale e della collettività. Si tratta, a ben vedere, di un oltraggio ai principi etici, psicologici e pedagogici fondamentali. Non è accettabile che le pulsioni emotive o il mero piacere individuale di un adulto vengano eretti a norma di legge.

Le ricerche più autorevoli nel campo delle scienze umane dimostrano che, per una crescita equilibrata, un bambino necessita di due figure genitoriali complementari, maschile e femminile, anziché di due padri o due madri. Non si tratta di una visione limitata o preconcetta, ma di una realtà oggettiva. I genitori omosessuali, in particolare, non possono in alcun modo replicare o sostituire la figura materna, con la sua ineguagliabile capacità di donare affetto, fascino e quella dimensione poetica essenziale all’educazione e allo sviluppo di un figlio.