Sidigas: La CGIL Esige Tutela Lavorativa e Integrità Pubblica nella Crisi Aziendale
Il dibattito sulla Sidigas, l’ex proprietario e le entità a essa correlate è costellato da una moltitudine di dichiarazioni e prese di posizione. Per un sindacato confederale operante nel settore dei servizi, la salvaguardia dei dipendenti rappresenta una priorità assoluta. Ciò include la garanzia di un lavoro dignitoso, eseguito in condizioni di piena sicurezza, in conformità con le normative di prevenzione, e un’equa relazione economica con gli utenti-cittadini. Purtroppo, tutti questi principi cardine appaiono oscurati, così come sembrano diluirsi le accuse mosse – sebbene sia fondamentale ribadire che si tratta di capi d’imputazione provvisori fino alla sentenza definitiva. Tuttavia, su questo sfondo si stanno accumulando complessità che, in ultima analisi, ricadranno sui lavoratori. Essi saranno costretti a sopportarne il peso se non riusciranno a svincolarsi dal controllo ‘padronale’ e a rivendicare un’occupazione che sia veramente dignitosa e sicura, nel pieno rispetto di ogni norma di prevenzione e tutela per sé stessi e per gli utenti.
È proprio su questi temi che il nostro dibattito dovrebbe concentrarsi. Noi, come rappresentanti sindacali, abbiamo il dovere di agire per far comprendere a cittadini e dipendenti la serietà della loro condizione, evitando di perseguire illusioni o false speranze. Le recenti notifiche di sequestri e le ulteriori indagini, disposte l’altro ieri dalla Procura di Napoli, dovrebbero fungere da monito. Esse richiamano l’attenzione sulla necessità di privilegiare il bene comune, anziché l’interesse personale di pochi, pur mantenendo la doverosa cautela in attesa della verifica delle imputazioni penali.
La nostra posizione deve essere salda: dalla parte del territorio, dei lavoratori e del loro diritto a un’occupazione equa. Non possiamo schierarci con l’ex figura influente che, ancora oggi, vanta una rete di connessioni e ‘amicizie’ eccessivamente estesa, deleteria per l’integrità del sindacato, la prosperità del territorio e la stessa salute aziendale. Questi ‘patronati’, intrisi di un’etica discutibile e spesso legati a logiche clientelari e familiari amorali, hanno storicamente e continuano a flagellare il Mezzogiorno d’Italia. Non possiamo dimenticarlo, soprattutto in un giorno che ci invita a commemorare le vittime innocenti delle Mafie, simbolo di quanto il malaffare possa corrodere il tessuto sociale.
