Dal Passato alla Serie A: La Salernitana Scava nelle Retrocessioni per il Futuro
Dopo ventitré anni di assenza, la Salernitana celebra il suo ritorno nella massima divisione del calcio italiano. Per una società che manca da così tanto tempo dalla Serie A, esaminare i recenti campionati e le dinamiche che hanno portato al declassamento di altre squadre può rivelarsi un esercizio estremamente prezioso. In attesa del fischio d’inizio delle competizioni ad agosto, i sostenitori granata rivolgono lo sguardo al passato, cercando di trarre insegnamenti dagli errori commessi da altri club.
Cominciamo questa retrospettiva con l’ex squadra dell’attuale tecnico granata, Fabrizio Castori: il Carpi. Per l’allenatore, nato a San Severino Marche nel 1954, la stagione 2021-2022 non segna il suo debutto in Serie A, bensì la seconda esperienza. Infatti, nel torneo cadetto 2014-2015, il tecnico marchigiano condusse il Carpi a una storica promozione nella massima serie, collezionando 80 punti, subendo solamente 28 reti e distanziando il Frosinone di nove lunghezze. L’anno seguente, tuttavia, quella stessa formazione non riuscì nell’impresa di mantenere la categoria, nonostante avesse totalizzato 38 punti, uno in meno rispetto all’Udinese. Il fattore determinante nella retrocessione dei romagnoli fu indubbiamente la carenza di esperienza di molti calciatori in rosa, ma soprattutto l’assenza di un vero e proprio goleador: Kevin Lasagna si distinse come capocannoniere del Carpi a fine stagione con sole cinque marcature. In quella stessa annata, Frosinone e Verona scesero di categoria rispettivamente con 31 e 28 punti. Se mister Castori desidera raggiungere l’obiettivo della salvezza con i granata, dovrà senza dubbio potenziare la fase offensiva, come confermato dalle analisi e dalle statistiche riguardanti il prossimo campionato di Serie A 2021-2022.
Passando alla stagione successiva, furono il Pescara, inesorabilmente ultimo con 18 punti, il Palermo penultimo con 26 e l’Empoli con 32 punti a retrocedere in Serie B. In quel campionato, il Crotone riuscì a salvarsi con “soli” 34 punti. Anche in questo caso, la maggiore debolezza dell’Empoli, terzultima squadra a essere retrocessa, fu la carenza di reti decisive: il miglior marcatore dei toscani a fine stagione fu Levan Mchedlidze con sei realizzazioni, un bottino insufficiente per assicurarsi la permanenza nella massima serie. Non è un caso, ad esempio, che i Pitagorici si salvarono con due punti di vantaggio sull’Empoli, grazie anche al contributo di Falcinelli, che arrivò a quota 13 gol in campionato.
Un’analisi delle ultime cinque stagioni di Serie A assume un significato particolare per i tifosi granata. La Salernitana, infatti, detiene il primato di essere l’unica squadra retrocessa con 38 punti in un campionato a 18 squadre. Questo dato risulta ancora più rilevante se consideriamo che, ad esempio, anche nella stagione 2017-2018, in un torneo a 20 squadre, la salvezza per la SPAL arrivò a 38 punti, mentre il Crotone fu retrocesso a 35. Anche in questa circostanza, fatta eccezione per il Genoa che riuscì a salvarsi nonostante le “sole” sei reti di Lapadula, il problema comune alle tre squadre declassate fu la scarsa vena realizzativa in attacco.
Nella stagione 2018-2019, l’asticella per la permanenza si alzò ulteriormente: Empoli e Genoa terminarono il campionato a pari punti, 38, ma questo significò la retrocessione per i toscani a causa di un peggiore risultato negli scontri diretti con i liguri. Frosinone e Chievo accompagnarono i toscani in cadetteria, nonostante una stagione incredibile di Ciccio Caputo, autore di sedici reti con l’Empoli. Nella stagione 2019-2020, fu invece il Lecce a chiudere al terzultimo posto e a retrocedere con 35 punti. Ancora una volta, il Genoa si salvò, forte dei suoi 39 punti e delle nove reti di Goran Pandev, riuscendo a piazzarsi davanti ai salentini, pur con un Marco Mancosu che aveva segnato 14 gol in campionato per il Lecce.
La stagione appena conclusa ha visto il declassamento di Parma, con 20 punti, Crotone con 23 e Benevento, terzultimo con 33 punti. Un dato curioso relativo alla retrocessione del Crotone riguarda le 20 realizzazioni del centravanti Simy, che non sono state sufficienti per garantire la permanenza dei pitagorici nella massima serie.
Se è vero che dalle esperienze altrui si può apprendere molto, la Salernitana dovrà tenere ben presente che la soglia per la salvezza non è mai scesa sotto i 30 punti, e che è di vitale importanza assicurarsi un centravanti in grado di garantire reti significative, specialmente negli scontri diretti.
